Le tre profezie per il futuro dell’inventore del Web: una riguarda i dati di tutti noi

Tim Berners-Lee celebra i 35 anni del World Wide Web  ricordando in una lettera aperta i valori fondanti della sua creatura, che oggi sono sempre più erosi. E in un'intervista parla del suo ambizioso progetto Solid: che cos'è

Cos'è il Protocollo Solid, la soluzione per recuperare il controllo sui nostri dati proposta dal creatore del Web

Per risalire alle origini di Internet bisogna tornare indietro nel tempo, al termine della Seconda Guerra Mondiale. Ma per l'ecosistema online come la conosciamo oggi, la figura di spicco è Tim Berners-Lee, il vero «papà» di ciò che veniva chiamata in principio (almeno in Italia) «la tripla doppia vu», il WWW. Insignito del Premio Turing nel 2016 e figlio degli informatici che lavorarono al primo computer commerciale (il Ferranti Mark 1), è a lui che si deve l’invenzione del World Wide Web e delle principali tecnologie che lo costituiscono. Il suo lavoro a cavallo tra il 1989 e il 1990 presso il Cern di Ginevra ha gettato le basi del sistema che avrebbe stravolto il modo di comunicare dell’umanità. Sono passati trentacinque anni dallo sviluppo dell’invenzione che non ha mai brevettato, per favorirne appieno il potenziale. Oggi il malumore di Berners-Lee verso la deriva intrapresa dai contenuti della Rete, viene manifestato in una lettera aperta pubblicata sul sito della Web Foundations, co-fondata dallo stesso scienziato britannico. Tuttavia, egli stesso, propone una soluzione: il Protocollo Solid (Social Linked Data). 

I valori del Web erosi

L’idea alla base del Web si basava su quelle che Berners-Lee aveva battezzato le tre C: Collaborazione, Compassione e Creatività. Sebbene nel primo decennio le aspettative del padre della Rete siano state mantenute, diverso il discorso per il secondo e terzo decennio. Se inizialmente i contenuti permettevano di dare maggior potere all’umanità, con un Web decentralizzato e ricco di opzioni, nel corso dell’ultima decade, secondo lo scienziato, tali valori sono stati erosi. L’ecosistema online si è trasformato (non in meglio) e ha modellato il panorama geopolitico, i cambiamenti economici e ha influenzato la vita delle persone di tutto il mondo. La situazione venne già denunciata nel trentesimo anniversario del Web; in prossimità del quarto decennio, i problemi della Rete sarebbero strettamente correlati alle tecnologie emergenti (tra cui l’intelligenza artificiale). 

Cos'è il Protocollo Solid

Nella lettera si leggono apprezzamenti a piattaforme e strumenti, come i podcast che diffondono conoscenza, Github che permette la collaborazione tra gli utenti e piattaforme quali Mastodon e BlueSky che consentono la creazione di gruppi. Tali realtà, sebbene non collaborino con la Web Foundations, sembrerebbe stiano rispettando i valori, le 3C e le aspettative con cui è stato partorito il progetto Web. Ma il cambio di paradigma si chiama Solid. Il suo obiettivo è porre l’intenzione individuale anziché i modelli di business e i vincoli da essi dipendenti per tornare al controllo dei propri dati. Lo scopo del progetto Solid è quello di consentire ai proprietari dei dati di condividerli (leggasi interoperabilità, come la strada intrapresa da WhatsApp) e riutilizzarli tra varie applicazioni, gruppi e comunità. Tutto in modo sicuro e con il consenso dell'utente, rompendo gli schemi che vedono le grandi realtà a disporne a proprio piacimento. Project Solid si basa sul Contratto per il Web, creato da rappresentanti di oltre 80 organizzazioni, che rappresentano governi, aziende e società civile, e stabilisce impegni per guidare le agende della politica digitale. Lo scopo del progetto è quello di restituire ad ogni persona un archivio personale (e il rispettivo controllo) di dati online, noto con il nome di Pod (Personal Online Data Stores) .

L'esempio delle Fiandre

Nella missiva, Tim Berners-Lee riferisce che bisogna agire adesso, guardando all’esempio delle Fiandre, dove grazie a Jon Jambon, ministro presidente delle Fiandre dal 2 ottobre 2019, ogni cittadino possiede già il proprio Pod. L’approccio è il futuro secondo l’informatico britannico e il cui modello dovrà soppiantare quello attuale considerato obsoleto. Ma non è una soluzione che dovrà essere intrapresa solo da politici, aziende e realtà di tutto il mondo. Anche gli stessi cittadini si dovrebbero impegnare e richiedere standard più elevati e maggiori responsabilità per le proprie esperienze online. Solo in questo modo, conclude Berners-Lee, si potranno raggiungere le 3C: la Creatività, la Compassione e la Collaborazione. Il papà del Web chiama dunque all’azione congiunta della collettività. Quasi un’utopia, in tempi profondamente divisivi come quelli attuali.

Le tre profezie di Tim Berners-Lee

Che il papà del Web fosse un visionario, è abbastanza ovvio, benché nelle interviste riferisce di non aver mai pensato che quanto da lui inventato, diventasse così importante. Raggiunto dai cronisti di Cnbc, Berners-Lee ha condiviso tre profezie sul futuro di Internet. La prima non è troppo distante e prende in considerazione la possibilità che in un prossimo futuro, chiunque avrà un assistente basato sull'Intelligenza Artificiale. I primi segnali si vedono già: da Alexa a Siri, ma anche dispositivi come Humane AI o la stessa GalaxyAI prevista sui Galaxy S24. Ma gli assistenti basati sull'IA saranno di varia natura. Le previsioni dello scienziato anticipano assistenti che conosceranno la nostra storia clinica e legale e che ci assisteranno al bisogno. Strumenti simili in realtà sono già disponibili, ma non sono popolari, economici o sufficientemente avanzati.

La seconda profezia riguarda proprio i Pod del Protocollo Solid spiegato in precedenza. Gli utenti non cederanno più i propri dati alle aziende, ma li conserveranno in un unico spazio digitale. In tale spazio, l'utente si sentirà a proprio agio. Addio innumerevoli account e profili per altrettanti servizi? I Pod saranno utilizzati per molteplici necessità: dall'acquistare un volo aereo, o gestire le proprie attività: saranno le piattaforme ad avere accesso ai nostri dati attraverso il Pod, senza che vengano lasciati alle varie aziende. A questa previsione è strettamente correlata l'evoluzione dei dispositivi di realtà mista, che permetteranno una continuità con gli altri device

La terza profezia e la più inquietante, almeno per i giganti della tecnologia, è che vi è la possibilità che una di queste possa disgregarsi. L'avanzata dell'Intelligenza Artificiale e le norme sempre più severe di organizzazioni come la Commissione europea, potrebbe portare alla necessità di smembrare una piattaforma. 

15 marzo 2024 ( modifica il 16 marzo 2024 | 17:23)

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