�� stata l’edizione pi� umana di tutte: siamo partiti con 20 persone che avevano in testa di cucinare, nessuno era l� per fare il giochino, per aumentarsi i follower su Instagram. I concorrenti sono stati anche un bello spaccato dell’Italia di oggi, sia per et�, che per provenienza, che per esperienze di vita. E penso che noi tre giudici siamo riusciti a far emergere molto i loro caratteri: secondo me questo � importante, perch� il pubblico guarda MasterChef non solo per la cucina, anche per vedere come la personalit� dei concorrenti si esprime attraverso il cibo. Come il talento ma anche le insicurezze, i problemi, le mancanze arrivano nel piatto�. Giorgio Locatelli, dal 2018 giudice del talent culinario in onda su Sky, fa un bilancio della tredicesima edizione alla vigilia della finale.
MasterChef 13, il giudice Giorgio Locatelli: «Kassandra come una figlia. Antonio, che testa. Vedo i giovani troppo insicuri»


Non pensa che ci sia stata quasi troppa emotivit� in questa edizione? Tanti sbalzi d’umore, soprattutto dei concorrenti giovani.
�Assolutamente s�, troppi up and down ingiustificati! Antonino (Cannavacciuolo, ndr) era talmente frustrato per i pianti di alcuni concorrenti che dava le pacche sulla schiena a me... Io a questi ragazzi volevo dire: pensate di non avere niente ma avete tutto, guardate avanti con fiducia. Non bisogna pensare a quante volte si cade, bisogna pensare a quante volte ci si rialza. Tutti abbiamo insicurezze e lacune, sono sacrosante e vanno capite. Ma bisogna trovare il modo di girarle a proprio favore�.
Quali sono stati i concorrenti pi� emotivi?
�Ho proprio visto una differenza generazionale: i pi� “vecchi” grande aplomb, pensiamo a Settimino, probabilmente il concorrente pi� amato di tutti i tempi. Quando � uscito ho ricevuto 200 messaggi di dispiacere. Lui non si � mai perso d’animo, anche quando ha dovuto fare un piatto con un ingrediente solo, il midollo. Invece quando mi avvicinavo a Kassandra non sapevo cosa dire, mi sudavano le mani...�
Come mai?
�Con lei ho sviluppato un rapporto quasi paterno: non sapevo come gestire la sua emotivit�, mi avvicinavo per dirle qualcosa ma non volevo fare un danno. Proprio come con mia figlia: infatti telefonavo a Margherita e le dicevo “a MasterChef c’� il tuo alter ego”. Guardavo Kassandra e pensavo: ma non si vede allo specchio la mattina? Non si rende conto di essere bella, giovane, di aver viaggiato, di poter fare tutto? Io questo voglio dire ai ragazzi, anche fuori da MasterChef�.
Qual � il suo messaggio?
�So che questi anni sono stati difficili, tra il Covid e questo mondo che non � in un bel momento, ma non si deve rinunciare a fare le cose. E non si deve neanche pensare che la vita sia come sui social media, tutta perfetta: le cose negative esistono, e servono per crescere. Noi giudici abbiamo fortemente voluto passare questa idea. Ci siamo resi conto che noi avevamo caratteri pi� semplici, ma con pi� convinzioni�.
Un concorrente che ha dimostrato determinazione?
�Antonio: ha saputo girare ogni prova in positivo. Ha testa e carattere�.
E che dice di Anna, che l’ha fatta ballare a ogni puntata?
�Grandissima la signora Anna. Mi ha rovinato, mi ha fatto ballare tantissimo ma io sono un ballerino terribile. Mia moglie dice che non posso ballare neanche ai concerti degli Specials�.
Che finale dobbiamo aspettarci?
�Una bomba: ci sar� lo chef tre stelle Michelin Andreas Caminada, che preparer� ai ragazzi un bel trabocchetto�.
L’anno prossimo lei sar� ancora tra i giudici?
�Al cento per cento, s�.
Si � parlato di Davide Scabin, che quest’anno ha partecipato a diverse puntate, come possibile quarto giudice dalla prossima edizione... che ne pensa?
�� un cuoco di grande spessore, funzionerebbe perch� � molto diverso da noi. Mette insieme una ricerca disperata per l’innovazione con un’aria antica, burbera, che quasi incute timore. Mi ricorda lo chef di quando lavoravo al Savoy. Per� non � facile essere in quattro giudici, ci avevamo provato all’inizio, con Joe Bastianich. Ma diventa lunghissima...�.
Veniamo al lavoro nei ristoranti: ci sono ancora turni estenuanti e paghe inadeguate. Come si rende il settore pi� attrattivo per i giovani ?
�Se continuiamo con l’idea che i ragazzi debbano fare la gavetta e soffrire non avremo pi� cuochi nel futuro. Questo mestiere deve diventare una professione, con regole e percorsi di carriera. Lo sta gi� diventando: vedo che i giovani chef stanno cambiando le cose nelle loro cucine, sta arrivando gente diversa. Io alla “Locanda Locatelli” di Londra ho in brigata il figlio di un chirurgo. Impensabile, un tempo: faceva il cuoco solo il figlio di un cuoco o di un cameriere. Quindi � questo il momento giusto per fare un passo avanti. Certo, c’� poi un altro tema�.
Quale?
�Il costo del lavoro: nel mio ristorante sfiora il 60 per cento. Ovvio che poi lo devi scaricare sul conto del cliente. Ecco, ai clienti dico che non si possono lamentare dei prezzi pi� alti, quando vanno in un locale devono anche valutare come si lavora. Facile mandare avanti un posto con quattro schiavi, quando fai le cose per bene � diverso�.
Uno chef affermato come lei come reagisce alle recensioni negative?
�Male, perch� spesso non arrivano da chi se ne intende, ma da chi non capisce niente. Oggi sul web fanno tutti i critici gastronomici. E comunque ha ragione Gordon Ramsay: in questo lavoro non avrai mai l’approvazioe al 100 per cento, lo devi sapere e devi saperlo gestire�.
Che momento � questo per la cucina italiana?
�Ottimo, c’� un bel lavoro sui piatti classici, ma anche l’ingresso di nuovi ingredienti. Ecco, piuttosto resto un po’ allibito dal governo italiano, che blocca la ricerca sulla carne sintetica: la ricerca va fatta, sempre. Credo che in questo momento storico cupo, tra guerre e tensioni, la cucina sia una boccata d’aria per tanta gente: meglio stare ai fornelli che accendere la tv�.
28 febbraio 2024 (modifica il 28 febbraio 2024 | 07:20)
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