Che affare la digitalizzazione in India: HANetf lancia un Etf dedicato (anche a Piazza Affari)
di Gabriele Petrucciani
Dopo i dati positivi dell’inflazione in Usa e in Gran Bretagna anche in Italia a ottobre l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,7%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%). Lo rileva l’Istat, secondo cui l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua dal +5,3% di settembre (la stima preliminare era +1,8%).
A ottobre l’«inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch’essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%). Lo rileva l’Istat nelle stime definitive. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.
Rallentano ulteriormente in termini tendenziali anche i prezzi dei beni alimentari a ottobre, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa), che passano dal +8,1% di settembre al +6,1% (dato rivisto al ribasso rispetto alla stima preliminare del +6,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%).
La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli Energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -31,7%) e, in misura minore, di quelli degli Alimentari non lavorati (da +7,7% a +4,9%) e lavorati (da +8,9% a +7,3%). Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%). Si arresta la crescita su base annua dei prezzi dei beni (nulla la variazione tendenziale da +6,0%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +4,1%), riportando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4,1 punti percentuali, dai -1,9 di settembre).
La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli Energetici non regolamentati (-1,9%), dei Servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi degli Energetici regolamentati (+13,8%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,1% su base mensile e di 1,8% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre); la stima preliminare era +1,9%. Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione di 0,1% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua
Positivo per Assoutenti il deciso calo dell’inflazione registrato ad ottobre, ma sul fronte dei prezzi al dettaglio occorre tenere alta la guardia perché i listini potrebbero subire a breve nuovi scossoni al rialzo. “Al di là del calo degli energetici che ha influito in modo evidente sull’inflazione di ottobre, è positiva la frenata per la voce “alimentari e bevande” il cui tasso scende al +6,5% annuo, equivalente ad una maggiore spesa da +523 euro all’anno per una famiglia con due figli (contro il +8,5% di settembre, con un risparmio su anno di oltre 130 euro a nucleo rispetto al precedente dato sull’inflazione). La forte riduzione dei costi dell’energia rispetto allo scorso anno ha influito sul tasso di inflazione, ma la situazione potrebbe presto cambiare: la risalita delle tariffe del gas nell’ultimo mese e la forte volatilità dei prezzi dell’energia sui mercati internazionali potrebbero avere nelle prossime settimane effetti negativi sui listini al dettaglio, realizzando una nuova spirale inflattiva a danno dei consumatori. Per questo chiediamo al Governo di non abbassare la guardia e di proseguire sulla strada delle misure a sostegno di redditi e capacità d’acquisto dei cittadini”, conclude Truzzi.
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