Stati Uniti e Cina fanno mosse diplomatiche sulla mappa del risiko asiatico: Antony Blinken � in Sud Corea e subito dopo andr� nelle Filippine; Wang Yi risponde con Nuova Zelanda e Australia. E nel gioco si inserisce Kim Jong-un, che ha abbandonato il dialogo con il mondo esterno e si dedica alle esibizioni militari.
Kim spara tre missili per giocare a risiko tra Usa e Cina (mentre Blinken è a Seul)
� il primo lancio di ordigni balistici da gennaio, in questo modo Kim Jong-un cerca di farsi notare dagli Stati Uniti. E se la riconciliazione con il Sud � finita, accelerano i preparativi militari: si teme un possibile attacco da terra
Questa mattina l’artiglieria nordcoreana ha lanciato una raffica di missili balistici verso il Mar del Giappone. Ne sono stati rilevati tre, che hanno volato per una decina di minuti compiendo una traiettoria di circa 350 chilometri prima di piombare nell’oceano. Si tratta del primo lancio di ordigni balistici da gennaio: negli ultimi tempi Kim Jong-un ha privilegiato le manovre di soldati e mezzi sul terreno: simulazioni di assalti di commandos contro le difese sudcoreane sul 38� Parallelo; il fuoco dei cannoni che tengono Seul a portata di tiro; i movimenti di carri armati; l’altro giorno il lancio di paracadutisti. Tutte prove a fuoco dirette personalmente dal Maresciallo.
I tre missili a corto raggio di questo 18 marzo sono una sfida al Segretario di Stato americano arrivato a Seul per partecipare al �Summit for Democracy�, iniziativa lanciata nel 2020 dalla Casa Bianca per rinsaldare la rete americana di alleanze dopo il quadriennio ondivago e neo-isolazionista di Donald Trump. Kim Jong-un cerca di farsi notare dagli Stati Uniti , magari in attesa di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, e alza la pressione minacciosa sulla Sud Corea: i missili a corto raggio sono una diretta minaccia al suo territorio. Blinken ha notato il �saluto� lanciatogli da Pyongyang e ha ribadito che �il sostegno americano alla sicurezza della Sud Corea � ferreo�.
La partita nella penisola coreana � in stallo, nonostante Kim da inizio anno abbia alzato il tono, dichiarando che ogni ipotesi di riconciliazione con il Sud � finita e accelerando i preparativi militari al punto che alcuni analisti americani temono che abbia scelto di scatenare una guerra. Viene ritenuto possibile un attacco da terra, senza l’impiego delle testate nucleari che Kim ha nel suo arsenale, per non rischiare la risposta devastante degli Stati Uniti.
Un ’operazione �convenzionale�, come quella tentata dal collega Vladimir Putin in Ucraina. In Sud Corea per� sono schierati circa 30 mila militari americani e l’azzardo di un’azione �limitata� lungo il 38� Parallelo potrebbe scatenare un’escalation incontrollabile. Situazione incerta e pericolosa, Kim segue la sua strada: la propaganda di regime nel fine settimana ha pubblicato immagini del leader supremo e della figlia, in giubbotto di pelle nera lui, in cappotto di pelle marrone lei, mentre osservavano il lancio di una brigata di paracadutisti.


Kim � arrivato in zona di operazioni con la sua nuova auto: la limousine Aurus Senat di produzione russa fattagli recapitare da Putin in segno di amicizia (e per ringraziarlo della fornitura di un paio di milioni di proiettili d’artiglieria che i nordcoreani hanno tirato fuori dai loro arsenali e che l’Armata russa sta utilizzando sul fronte ucraino).
Si muove anche il ministro degli Esteri cinese Wang Yi: oggi � in Nuova Zelanda, dove non era stato dal 2017. Subito dopo � atteso in Australia, per fumare il calumet della pace (commerciale) dopo quattro anni di guerriglia lanciata da Pechino. Il capo della diplomazia di Xi Jinping sta cercando varchi nella rete di alleanze di Washington e avanza con lo strumento della potenza economica.
Questo pezzo � tratto dalla newsletter America-Cina
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18 marzo 2024 (modifica il 18 marzo 2024 | 11:25)
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