Le dodici base segrete costruite dalla Cia in Ucraina per spiare le mosse di Mosca
LONDRA – La Central Intelligence Agency (Cia) ha aiutato l’Ucraina a creare una dozzina di basi segrete lungo il confine con la Russia per spiare i movimenti delle forze di Mosca. Nascoste nel folto della foresta, le basi sono bunker sotterranei dotati delle più moderne apparecchiature elettroniche, totalmente finanziate e parzialmente allestite dall’agenzia di spionaggio americana. Alcune sono state costruite dopo l’invasione iniziata nel febbraio 2022, ma altre risalgono a prima, parte di un programma lanciato dalla Cia dieci anni fa e portato avanti sotto l’amministrazione di tre diversi presidenti degli Stati Uniti (Obama, Trump e Biden), facendo dell’Ucraina uno dei più importanti partner di Washington nella guerra di spie contro Vladimir Putin.
A rivelare l’iniziativa top secret è il New York Times, citando fonti americane ed ucraine, tra cui Ivan Bakanov, ex-capo dell’Sbu, il servizio segreto interno di Kiev, che dichiara: “Senza quelle basi, non avremmo mai potuto resistere ai russi o sconfiggerli”. Ma la collaborazione a livello di intelligence tra Ucraina e Usa non si limita alla resistenza all’invasione russa degli ultimi due anni. Lo spionaggio ucraino ha anche aiutato la Cia a raccogliere le prove della responsabilità di Mosca nell’abbattimento nel 2014 dell’aereo passeggeri della Malaysia Airlines in volo sopra le zone del Donbass ucraino sotto il controllo delle forze russe.
Le spie ucraine hanno aiutato il controspionaggio americano a individuare e bloccare le interferenze digitali degli hacker russi nella campagna presidenziale Usa del 2016. E la Cia ha aiutato ad addestrare una nuova generazione di agenti ucraini che operano in Russia, in Europa, a Cuba e in altri Paesi in cui Mosca ha un’ampia presenza di intelligence, afferma l’inchiesta del quotidiano newyorchese. Quando l’amministrazione Biden evacuò il personale americano dall’Ucraina nelle settimane precedenti l’invasione russa del 2022, gli unici cittadini statunitensi a rimanere in Ucraina furono degli agenti della Cia, nascosti in una remota località dell’Ucraina occidentale.
Durante la prima fase dell’invasione, queste spie americane fornirono informazioni di cruciale valore a Kiev su dove la Russia si preparava a bombardare e che sistemi missilistici avrebbe usato. Già dal 2016, scrive il New York Times, la Cia aveva iniziato ad addestrare un commando di élite dei servizi segreti ucraini, noto come Unità 2245, che aveva il compito di catturare droni e strumenti di comunicazione russi, in modo che i tecnici dell’intelligence americana potessero decifrarne i sistemi in codice ed essere così in grado di intercettarli con i satelliti spia. Uno dei membri del commando ucraino era Kyrylo Budanov, il generale che ora comanda lo spionaggio militare di Kiev.
Oggi la rete di spionaggio ucraino creata con l’aiuto della Cia è più importante che mai, conclude l’inchiesta del quotidiano americano, perché l’Ucraina, con la Russia di nuovo all’offensiva, dipende di più da droni, forze antiaeree e operazioni disabotaggio che richiedono la presenza di spie dietro le linee nemiche. Se i repubblicani del Congresso Usa tagliassero i fondi militari a Kiev, la Cia potrebbe essere costretta a ridurre l’assistenza all’Ucraina. Anche per rassicurare gli ucraini su questo punto, William Burns, il direttore della Cia, ha compiuto una visita segreta a Kiev giovedì scorso, la sua decima missione in Ucraina dall’inizio dell’invasione.