Patrimonio Berlusconi, 100 milioni «liquidi» per Marina e Pier Silvio dalle casseforti di famiglia
di Mario Gerevini
Barbara Berlusconi acquista per circa 25 milioni la villa di Macherio, una delle tre residenze storiche del padre Silvio. L’accordo tra i cinque fratelli è fatto e - a quanto si apprende - manca solo il rogito. Nel frattempo la presidente di Fininvest Marina Berlusconi si è formalmente aggiudicata Villa Campari sul Lago Maggiore, a Lesa (No), 30 stanze, splendido parco e porticciolo privato. Qui il passaggio dal notaio c’è già stato. Sono le prime operazioni concluse sui principali asset del patrimonio dell’ex premier.
Ma un riassetto più ampio del comparto immobiliare è in corso in questi giorni e tocca le varie proprietà che erano in capo a Silvio Berlusconi, direttamente (come la residenza sul Lago Maggiore) o attraverso l’Immobiliare Idra. Secondo fonti attendibili Villa Certosa in Sardegna, l’asset più “ricco” in portafoglio, dovrebbe essere “sganciata” dalla Idra e trasferita sotto la holding Fininvest, nella controllata Fininvest Real Estate. Anche la gestione di Villa San Martino ad Arcore, che tuttavia non risulta in vendita, potrebbe trovare una definizione più precisa.
Villa Belvedere a Macherio, paese della Brianza a 6 chilometri da Arcore, è un crocevia della vita di Berlusconi. L’aveva comprata all’asta nel 1988 dalla Provincia di Milano attraverso la sua holding Immobiliare Idra che in portafoglio ha anche Arcore e la Certosa in Sardegna. Ora andrà, per 25 milioni di euro, a Barbara Berlusconi. Dal villone di Macherio, in una stanzetta periferica allestita alla bell’e meglio, il Cavaliere 300 anni fa annunciava la “discesa in campo”: “L’Italia è il Paese che amo …”. E qui ha vissuto a lungo a partire dal 1989 la sua seconda moglie, Miriam Bartolini (in arte Veronica Lario) con i figli Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi. Nella tumultuosa separazione la gestione di Macherio è stato uno dei nodi più intricati.
Una casa di famiglia, dunque, e l’altra, sul Lago Maggiore, un rifugio amatissimo dal Cavaliere e dalla primogenita.
di Mario Gerevini
L’affare tra fratelli si è perfezionato nel segno di quella suddivisione ordinata e pacifica dell’eredità (circa 4 miliardi) che dopo Fininvest ha investito anche il patrimonio immobiliare (stimabile intorno ai 600 milioni). Negli atti depositati al catasto relativi agli immobili che il Cavaliere possedeva personalmente (per esempio gli appartamenti in Viale San Gimignano a Milano dove si era trasferita negli anni Sessanta Rosa Bossi, mamma di Silvio) sono già iscritte le quote di proprietà: Marina e Pier Silvio con il 26% ciascuno e gli altri tre ognuno con il 16%. E cioè, ragionando grossolanamente per “blocchi, il 52%-48% uscito dal testamento del padre che aveva destinato ai figli più grandi la quota di eredità di cui poteva disporre.
Comunque già poche settimane dopo le intese sulla successione (11 settembre 2023) i cinque eredi erano decisi ad affrontare di petto il nodo delle tante ville, troppo costose e impossibili da suddividere nel “condominio” ereditario. Dalle pieghe del divorzio Silvio-Veronica, per esempio, erano emersi, più di 10 anni fa, i costi di Macherio: 1,8 milioni l’anno per i venti dipendenti, 487 mila euro per la sicurezza e poi bollette, manutenzioni ecc. La Sardegna grava sul bilancio dell’Immobiliare Idra per cifre annuali anche superiori ai 10 milioni.
di Mario Gerevini
Esclusa Arcore e poco altro, su tutto il resto, compresa la favolosa proprietà in Costa Smeralda (Certosa), è stato perciò appeso il cartello “Vendesi”, ma con una ovvia prelazione a ognuno dei fratelli. Così nelle settimane scorse erano emerse le indiscrezioni sulle candidature di Barbara per Belvedere, Marina per Villa Campari, Pier Silvio per Villa Feltrinelli a Roma. Le prime due operazioni ora sono arrivate in chiusura. E se i 25 milioni pagati da Barbara sono una cifra proveniente da fonte attendibile manca invece un riscontro sulla compravendita di Marina. Resta il fatto che trattandosi di controparti “fraterne” i negoziati devono essere stati in discesa e i prezzi tutt’altro che tirati.
Ben diverso l’approccio per Villa Certosa che è stata messa formalmente in vendita e uscirà dal perimetro di famiglia. Se ne sta occupando la Dils, uno dei leader del mercato immobiliare. Si parla, senza conferme, di una valutazione tra i 300 e i 500 milioni e nonostante la “stazza” pare ci siano già diversi contatti, i più concreti con americani e arabi.
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