Buffon racconta la Nazionale verso l'Europeo: Chiesa ansioso, Scamacca il più in forma, Barella come Gattuso
Il capo delegazione della Nazionale ha partecipato con il presidente Gravina al primo Festival della serie A organizzato dalla Lega. «Da quando c'è Spalletti nessuno più arriva tardi a tavola»
La scaramanzia del presidente federale Gabriele Gravina e l’entusiasmo del dirigente neofita Gigi Buffon: c’è un pezzetto di azzurro nel centro di Parma, fra il Teatro Regio e il Palazzo del Governatore. Nei luoghi simbolo della città, dove la Lega ha organizzato il suo primo Festival della Serie A, i vertici federali approcciano all’imminente Europeo con un misto di ansia e curiosità. «Sono un po’ preoccupato per le condizioni di Barella» si lascia sfuggire il numero uno della Figc tradendo pessimismo per gli imminenti accertamenti a cui il centrocampista dell’Inter (diventato papà per la quarta volta) deve sottoporsi. «Li farà oggi» annuncia Gigi, capo delegazione dell’Italia di Spalletti. «Ma come ho già dichiarato in una riunione a Coverciano, non bisogna farsi prendere dalla frenesia. Nel 2006 c’era chi voleva rispedire a casa Gattuso, leggermente infortunato. Invece a partire dalla seconda partita del Mondiale si è rivelato decisivo».
La cautela di Gravina
Il presidente Gravina realisticamente non vuole porre obiettivi in vista della manifestazione alle porte. «Sarò contento se la nazionale avrà alimentato e conservato la passione crescente dei tifosi ma, va detto, la strada dipende da tante variabili». Buffon, ottimista per natura, pur riconoscendo valori maggiori ad altre nazionali, si sbilancia. «Siamo una squadra con l’ambizione di arrivare in fondo e primeggiare. Bisogna ammettere che la Francia, l’Inghilterra e la Spagna hanno qualcosa più di noi, ma la volontà è quella di recitare un torneo da protagonisti». Ha raccolto l’eredità di due monumenti, come Gigi Riva e Luca Vialli, ma non si mette sul loro piano: «Se pensassi di competere con loro, partirei già sconfitto». Indica in Gigio Donnarumma uno dei top al mondo («faccio fatica a trovarne di migliori, è sugli stessi livelli di Courtois e Neuer») e incorona Spalletti. «È lui il lider maximo del gruppo».
I racconti di Buffon
L’Italia aspetta un bomber che li faccia sognare. «Il più in forma considerando il finale di stagione in crescendo è Scamacca, mi auguro che lui rappresenti nel prossimo torneo il novello Pablito Rossi. Auspico che possa fare un exploit come Totò Schillaci». Buffon racconta che da quando si è insediato Spalletti a Coverciano nessuno arriva più in ritardo a tavola. «Chi non era puntuale ora non è più nella lista dei 26». Gravina infatti racconta: «Tra i giocatori adesso si fa a gara a chi arriva prima». Peccato che l’uomo che per eccellenza teneva alto lo spirito del gruppo ora è tornato a casa. «Era Orsolini» ammette Buffon che poi aggiunge: «Il più ansioso è Chiesa, il competitivo è Barella». L’ultimo riferimento di Gigione, il ragazzo che ha vissuto i migliori anni della carriera a Torino, è per l’amico Antonio Conte: «Con lui il prossimo anno se il Napoli non vince, arriva secondo».