L’insistenza sul carattere storico delle prossime elezioni europee � unanime. Ma la tentazione di schiacciarle su regolamenti di conti tra partiti e dentro le singole forze politiche appare prevalente. Il cambio di leadership nel Pd mette in tensione gli eurodeputati, insidiati dalla volont� della segretaria Elly Schlein di cambiare il profilo dei candidati. Una Lega che parte dal 34%e spera nel 10 affronta una sfida difficile. E spiega le resistenze di alcuni governatori: temono di bruciarsi. Alle convulsioni nel cosiddetto Terzo polo si assiste quasi ogni giorno. E i veleni che accompagnano i rapporti tra il capo di Azione, Carlo Calenda, in corsa solitaria, e il �cartello� eterogeneo di Emma Bonino, Matteo Renzi e Clemente Mastella rendono le manovre ancora pi� rischiose.
Elezioni europee, i malumori dei partiti per le liste dei leader
Le uniche forze politiche che sembrano tranquille sono FdI e Forza Italia. Troppi candidati per pochi seggi
Meno visibili, ma palpabili sono anche i malumori nel Movimento Cinque Stelle: con la fronda contro l’ex premier Giuseppe Conte destinata a ristagnare in attesa del risultato. Solo se i grillini andranno molto sotto il 15% i giochi si potrebbero riaprire. L’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, non si � potuta candidare per le regole interne. Ma � un’altra dissidente del Movimento che scalpita e mal sopporta la leadership di Conte.
Gli unici a a affrontare la consultazione con una certa tranquillit� sembrano quelli del partito della premier, FdI, destinato a moltiplicare i consensi di cinque anni fa, anche perch� allora superavano di poco il 6 %; e i berlusconiani di Forza Italia. Dati per finiti dopo la scomparsa del Cavaliere, almeno nei sondaggi sono premiati dal profilo moderato offerto dal vicepremier Antonio Tajani. Forse, i problemi maggiori sono quelli che deve risolvere la segretaria del Pd. L’esigenza di presentarsi come alternativa a Giorgia Meloni; la voglia di rinnovare le liste per ridimensionare le correnti ; la competizione col M5S e l’esigenza di non scendere sotto la soglia psicologica e numerica del 20%: sono tutti aspetti che espongono Schlein, bench� si tratti di incognite trasversali, comuni a molte formazioni politiche.
Gli avvertimenti arrivati ieri a Roma dagli eurodeputati del Pd sono significativi. Si chiede alla leader di �valorizzare il lavoro svolto dagli eurodeputati uscenti, perch� una mancata difesa delle battaglie fatte suonerebbe come una bocciatura�. Si critica l’ipotesi di candidature esterne. E si garantisce con una velata minaccia �fiducia nella segretaria, ma purch� non penalizzi� quanto � stato fatto. Sa di altol�, e di manovre pronte a scattare contro Schlein se dar� seguito alle intenzioni di rinnovamento espresse finora. D’altronde, il tiro al leader � uno dei riti pi� antichi del Pd.
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29 marzo 2024 (modifica il 29 marzo 2024 | 20:45)
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