«Imparziale» solo sulla carta. L’equivoco dell’agenzia Onu che subisce i ricatti di Hamas

Видео по теме

di Goffred Buccini

L’Unrwa aiuta 700 mila persone a Gaza, il mandato prolungato in eterno

«Imparziale» solo sulla carta. L’equivoco dell’agenzia Onu che subisce i ricatti di Hamas

Nelle sue scuole sono stati allevati quasi tutti i terroristi della strage di Monaco 1972 e, pi� di recente, l’inafferrabile Mohamed Deif, comandante delle brigate Al-Qassam che il 7 ottobre hanno macellato 1.200 ebrei nei kibbuz e nel deserto del Negev.

Tanti, tra i suoi educatori e i suoi insegnanti, hanno celebrato questo massacro il giorno dopo sui social: �Allah � grande, la realt� sorpassa i nostri sogni pi� folli�, ha postato il maestro Osama Ahmed . �Una data da scolpire�, ha aggiunto (con emoji a cuore) Asmaa Rafiq Kuhleil. Pi� �istituzionale�, la preside Iman Hassan s’� limitata a giustificare la carneficina quale via per �ripristinare i diritti� dei palestinesi. Come molte cose nella terra pi� contesa e sfortunata del Medioriente, anche l’Unrwa sembra causa, o vittima, di un grande equivoco. Nata nel 1949 (dopo il conflitto che sanc� l’indipendenza di Israele), questa agenzia delle Nazioni Unite � un unicum. La sua missione � occuparsi esclusivamente dei rifugiati palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, in Giordania, Siria e Libano. Con un mito: quello del ritorno di chi fugg� o fu cacciato al tempo della diaspora, la �Nakba�. E, certo, anche con molti meriti, nell’istruzione (non tutti i suoi insegnanti stanno con Hamas e non tutti gli studenti coi terroristi, ovviamente), nell’assistenza sanitaria, nel microcredito, nell’impiego e nell’integrazione della popolazione. �Fa un lavoro straordinario, migliaia di operatori rischiano la vita ogni giorno per i palestinesi�, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken il 4 novembre, durante la sua visita in Israele.

Il mandato

L’agenzia ha un mandato quadriennale rinnovabile, diventato eterno come i problemi della Palestina. Ed � finanziata da tutti noi (solo nel 2022, 340 milioni di dollari dagli Stati Uniti, 114 dall’Unione Europea, 18 dall’Italia). Il suo commissario generale, Philippe Lazzerini, seduto accanto a Emmanuel Macron alla conferenza umanitaria di Parigi del 9 novembre, nell’invocare il cessate il fuoco ha sostenuto che i bambini dentro i rifugi della Striscia chiedono ai maestri perch� mai insegnare loro i diritti umani �se questi valori non si applicano anche a Gaza�.

L’Unrwa � il retroterra professionale di Francesca Albanese, poi diventata relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e finita al centro di dure polemiche a causa delle sue posizioni fortemente filopalestinesi: di luglio 2022 lo scontro, clamoroso, alla Camera con Piero Fassino, che le imputava carenza di �terziet�, venendo a sua volta contestato dalla sinistra massimalista sulla scorta di rapporti di Human Rights Watch e Amnesty nei quali Israele � accusata di praticare l’apartheid. La medaglia ha, come sempre, due facce. La Ong Un Watch (molto vicina a Israele ma molto accurata nel denunciare i limiti e le notevoli contraddizioni dell’Onu) ha diffuso in questi giorni un dossier (�L’odio nasce qui�) in cui, recensendo i profili social dello staff e dei maestri dell’agenzia, ne ha identificati 153 che incitano all’antisemitismo e al terrorismo.

Il senso principale del rapporto (le mappe della Palestina usate nelle scuole raffigurano tutto il territorio di Israele dipinto in nero) � mostrare come l’Unrwa sia sottomessa di fatto ad Hamas e alla Jihad, al punto da dover reintegrare, sotto la loro pressione, insegnanti faticosamente messi alla porta per apologia delle stragi o allontanare da Gaza il direttore Matthias Schmale quale �persona non gradita� ai gruppi terroristi dopo avere espresso un parere sulla �precisione� dei bombardamenti israeliani mirati, ove possibile, a risparmiare civili.

Doppio standard

L’equivoco sta in una terziet� da un lato rivendicata e dall’altro pretesa ma, nella realt�, implausibile e, in buona misura, menzognera. Lo dimostrano bene, assai pi� delle nostrane baruffe televisive di Francesca Albanese, le parole di Rawia Halas, direttrice del Training Center di Khan Younis: la stessa persona che santifica come �eroe� chi ha decapitato i bambini israeliani ci si mostra in uno sconvolgente video dell’agenzia, implorando in lacrime medicine, aiuti e misericordia per i tanti bambini palestinesi accolti nel rifugio a sud di Gaza: �Abbiamo quindicimila persone senza cibo n� acqua qua sotto, Gaza sta morendo!�. In 150 rifugi simili, l’Unrwa aiuta pi� di 700 mila persone, ha spiegato alla Bbc Juliette Touma, responsabile delle comunicazioni.

L’agenzia ha pi� di cento caduti sul campo dall’inizio del conflitto. Secondo Un Watch, una delle spiegazioni di questo massacro nel massacro starebbe nel fatto che un trenta per cento dei suoi dipendenti fa parte di Hamas. Ed � possibile. Ma � certo che quasi il cento per cento vive da palestinese, lavora da sempre �con� e �per� i palestinesi; dunque, non pu� avere un punto di vista terzo di fronte a un mese di bombardamenti e all’esodo disperato di vecchi, donne e bambini. E forse non � nemmeno sensato chiedere a costoro prove di terziet�, se neppure organizzazioni umanitarie meritorie come Amnesty riescono a stare alla larga da scivoloni e diatribe sull’antisemitismo (i volantini strappati a Napoli con le foto dei bimbi israeliani rapiti sono un piccolo ma significativo episodio).

In questa storia non tutte le ragioni si equivalgono, c’� un 7 ottobre da non dimenticare mai e che fa ricadere su Hamas anche la responsabilit� delle sofferenze di Gaza. Ma tutti i torti si intrecciano. Come nell’ospedale di Al Shifa: camera di tortura e covo di terroristi nei suoi sotterranei, ultima speranza di salvezza per tanti gazawi innocenti nei suoi reparti ormai devastati, rovello morale per quanti da bambini hanno imparato che chi salva una vita salva il mondo intero.

15 novembre 2023 (modifica il 15 novembre 2023 | 22:47)

- Leggi e commenta