Mes, il 52% degli elettori favorevole a ratifica. Centrodestra anti-Ue

CON il voto in Parlamento dello scorso giovedì contro la ratifica del MES si è aperta naturalmente la campagna elettorale per le europee del prossimo 9 giugno.

Ma cosa pensa l’opinione pubblica del MES? La maggioranza, il 52%, sarebbe stato favorevole alla ratifica e solo poco più del 20% è contrario. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica.

C’è da dire che l’82% degli italiani dichiara di non sapere esattamente in cosa consista il MES, ma spiegando agli intervistati alcune delle azioni previste, un cittadino su due comunque si dice rassicurato.

I Paesi in crisi

Il 46% pensa che sia una cosa positiva che accedendo al Mes sarebbe stato possibile ammortizzare eventuali crisi bancarie, il 51% vede con favore il fatto che sia un salvagente solo per i Paesi in crisi.

Andando ad analizzare i favorevoli ed i contrari alla ratifica si notano alcuni distinguo all’interno dei singoli elettorati. Per esempio la maggioranza dell’elettorato di FI (54%) sarebbe stata favorevole e al contempo bisogna dire che nei partiti che hanno votato per il No c’è comunque una quota di elettori che invece non è d’accordo con questa scelta: il 30% dell’elettorato FDI, il 27% della Lega ed il 24% del M5S.

Certo è chiaro che la maggioranza dei votanti questi partiti ha appoggiato la decisione di votare No, ma è anche vero che questo comportamento ha creato insoddisfazione in poco meno di 1/3 tra quelli che si identificano con FDI-Lega-M5S.

Il rischio indebitamento

Tra chi è contrario, il 42% teme che accedendo ai fondi scatterebbe un commissariamento politico ed economico da parte dell’UE, un ulteriore 26% invece pensa che possa comportare un aumento dell’indebitamento che finirebbe comunque per gravare sulle condizioni economiche della popolazione.

Ma c’è anche un 22% che lo ritiene una sorta di trappola a favore dei Paesi più ricchi dell’Unione.

Passando alla percezione dell’Europa le cose non cambiano di molto e si comprende anche che le posizioni sul MES, tranne che per i votanti M5S, sono anche in relazione all’idea di sentirsi o meno pro-Europa.

In generale il 55% degli italiani si dichiara con convinzione europeista, ma le percentuali variamo in maniera significativa all’interno di alcuni partiti.

Il sentimento leghista

Tra quelli del governo i maggiori sostenitori sono quelli di Forza Italia che esprimono vicinanza all’Europa per il 67%, ben oltre quindi alla media di tutti gli italiani.

L’antieuropeismo è invece presente tra gli altri componenti del centrodestra. Tra quelli che votano FDI questo sentimento coinvolge quasi un elettore su due mentre raggiunge il suo massimo valore tra i leghisti.

Nel partito di Salvini il 58% si dichiara anti-europeista. Invece non si evince una correlazione all’interno del M5S tra valutazione sul MES ed il concetto di europeismo. Tra i seguaci di Conte il 72% è pro-Europa, i contrari si fermano al 24%.

Posizioni più rigide

All’interno dell’opposizione invece emerge nettamente la posizione a favore: il 93% nel PD, il 70% in Verdi-Sinistra, il 97% in Italia Viva fino ad arrivare al 60% in Azione.

I partiti di governo però tornano ad unirsi in tema di atteggiamento che l’Italia dovrebbe avere in Europa. È proprio grazie alle forti percentuali all’interno degli elettorati di Fdi, Lega e Forza Italia (rispettivamente 79%, 76% e 65%) che risulta un 46% sul totale della popolazione che chiede posizioni più rigide nei confronti della UE, mentre tra quelli dell’opposizione prevale l’ipotesi di un comportamento più conciliante.

Però quando si vanno a tirare le somme nel complesso il 53% degli italiani ritiene che l’appartenenza all’Unione Europea abbia portato vantaggi al nostro Paese ed il 54% pensa che l’Italia deve rimanere nella UE.

IL MINISTRO GIORGETTI (ECONOMIA)

IL MINISTRO GIORGETTI (ECONOMIA)

 (ansa)

Il nuovo Parlamento

Solo 1/3 è contraria e tra questi spicca il valore dei leghisti: il 67% afferma che sarebbe meglio uscire dall’Europa, mentre tra quelli di FDI questa ipotesi è condivisa solo da un quarto dell’elettorato.

C’è da dire che anche all’interno dei partiti di opposizione le sensibilità sono diverse, ma senza mai presentarsi in contrapposizione, con i sostenitori del PD a guidare la truppa degli euroentusiasti (90%). Europa o no, il prossimo 9 giugno si voterà per eleggere il nuovo Parlamento di Strasburgo.

Per gli italiani questo è ancora un evento poco sentito, infatti al momento poco meno della metà (47%) è convinto che andrà a votare ed il 33% ha già deciso che non si recherà alle urne.

C’è un ulteriore 20% che è indeciso e sarà questa la quota degli italiani, che se convinti dai partiti, potrà fare superare la soglia del 50%. Nelle ultime elezioni del 2019 l’affluenza in Italia fu del 54,5%, percentuale più o meno simile a quanti si dichiarano pro-Europa ed a favore della ratifica del MES.

(*) Antonio Noto, direttore Noto Sondaggi

METODOLOGIA del sondaggio.
Data di realizzazione sondaggio: 19-20/12/2023;
Committente: La Repubblica;
Istituto fornitore: Noto sondaggi;
Estensione territoriale: nazionale;
Campione: Panel omnibus rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne;
Tecnica di somministrazione delle interviste: Cawi e Tempo Reale;
Consistenza numerica del campione: mille;
Rispondenti (in%): 89%.