Salvini e il voto in Russia: «Il popolo ha sempre ragione». Tajani si dissocia, il leader leghista corregge

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di Cesare Zapperi

La Lega con una nota rettifica la prima uscita del ministro che aveva elogiato le elezioni in Russia. Il collega degli Esteri ricorda �le pressioni forti e violente�

Salvini e il voto in Russia: «Il popolo ha sempre ragione». Tajani si dissocia, il leader leghista corregge

Prima un commento che sembra, o almeno cos� viene interpretato da tutti, un elogio. Poi, dopo l’emergere delle prime polemiche, una nota di chiarimento pi� distaccata, da osservatore super partes (in sostanza, una correzione). Le elezioni in Russia agitano la mattinata di Matteo Salvini. �Han votato e ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, ovunque voti�. Cos� di primo mattino il vicepremier e leader della Lega commenta la vittoria di Putin alle elezioni russe. �Le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince che quando uno le perde� aggiunge Salvini, spiegando che �quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come far meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni e quindi perch� prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace�.

Ma dopo un paio d’ore ecco una nota della Lega, non pi� una dichiarazione del leader: �In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’� niente da festeggiare�. Il cambio di registro � netto. La precisazione toglie enfasi e non attribuisce significati al voto. Nella prima uscita il commento suonava indirettamente come giustificazione di un regime che ha indetto elezioni solo formalmente democratiche. La dichiarazione rilasciata a caldo lascia cos� il posto a poche parole pi� calibrate, con una virata sulla necessit� di cercare la pace che mette d’accordo tutti.

Nel mezzo, per�, le polemiche si sono levate alte. La politica estera �la fa il ministro degli Esteri� osserva il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda in merito alle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini . �Le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e violente. Navalnyj e’ stato escluso dalle elezioni di fatto con un omicidio e non c’erano candidati e avversari di Putin. Abbiamo visto le immagini dei soldati russi entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente. Non mi sembra che siano elezioni che rispettano i criteri che rispettiamo noi�.

Carlo Calenda di Azione va all’attacco: �Salvini, ti suggerisco di ripassare le basi. Quando un popolo vota nel contesto di una democrazia liberale - libert� di espressione, associazione, stampa e magistratura indipendente - il risultato va riconosciuto. La democrazia senza stato di diritto non esiste. La Russia � una dittatura e le elezioni sono una farsa. Punto�.

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Poi il capogruppo dei senatori pd Francesco Boccia: �Salvini dice di aver apprezzato l’esito delle elezioni russe. Il vice premier del nostro paese dice che `quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde�. Chiedo a Salvini: va bene quindi votare con le urne trasparenti e i militari che controllano il voto nei seggi? Sono curioso di conoscere la sua risposta e di sapere se i suoi alleati di governo la pensano alla stessa maniera�.

Critico (indirettamente) con Salvini anche il leader di Noi moderati Maurizio Lupi: �Noi un giudizio lo esprimiamo e affermiamo che una democrazia senza un’opposizione reale non esiste, che il plebiscito a favore di Putin � stato espresso sotto la minaccia delle armi, in un clima di repressione e arresti. Noi sosteniamo saldamente il diritto alla libert� del popolo Ucraino senza smettere di cercare la via diplomatica per la pace e riteniamo essenziale difendere i valori ed i principi delle democrazie occidentali dagli assalti sempre pi� evidenti delle autocrazie�.

Il segretario di +Europa Riccardo Magi aggiunge: �Salvini festeggia per l’elezione di Putin parlando di espressione di democrazia del popolo russo. Ma Meloni � davvero ancora convinta che avere un vicepremier filo russo, che siede in consiglio dei ministri e determina la politica anche estera del governo non rappresenti un problema di sicurezza nazionale? Io mi porrei delle domande�.

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18 marzo 2024 (modifica il 18 marzo 2024 | 14:36)

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