Minniti: «L’accordo con l’Albania soltanto una misura tampone, resta il nodo dei rimpatri dei migranti. E l’extraterritorialità comporta dei rischi»

di Virginia Piccolillo

L’ex ministro: ora l’Europa si faccia sentire in Africa. Il precedente Londra-Ruanda non funzion�

Minniti: «L’accordo con l’Albania soltanto una misura tampone, resta il nodo dei rimpatri dei migranti. E l’extraterritorialità comporta dei rischi»

Marco Minniti cosa pensa dell’accordo Italia-Albania?
�L’unico precedente � quello con Regno Unito-Ruanda del 2022. A oggi non � stato trasferito alcun migrante. Aggiungo: la preoccupazione per loro era l’immigrazione albanese. Non fossero cose serissime si potrebbe dire: la Gran Bretagna voleva portare gli albanesi in Ruanda, noi gli africani in Albania, non mi sembra una prova di grande lungimiranza�.

Aveva lodato la linea Meloni. Ha cambiato idea?
�Avevo apprezzato l’idea di un patto con l’Africa che includesse il piano Mattei che diventava un piano europeo, la lotta ai trafficanti di esseri umani e percorsi per l’immigrazione legale. Due mesi dopo, in uno scenario destabilizzato dall’attacco di Hamas, dal Mediterraneo orientale in fiamme e dai rapporti mutati con i paesi arabi moderati — elementi che influiranno tutti sui flussi migratori — mi sembra prevalga la tattica sulla strategia�.

C’� chi considera l’accordo legittimo e chi una parodia di Guantanamo. Lei?
�Bisogner� vedere concretamente come si traduce. Prima si era parlato di due centri, poi di uno. Non vorrei dare io una interpretazione autentica del Rama—pensiero. Ma mi sembra pesi l’incognita gigantesca della considerazione dell’extra territorialit�.

Il rischio?
�Un esempio: un richiedente asilo ha diritto a nominare l’avvocato e parlarci. Cosa accadr�? Andranno gli avvocati in Albania? Verr� lui? Chi pagher�? Non vorrei che questa complicata gestione mettesse in dubbio il diritto alla difesa, soprattutto di un richiedente asilo. C’� il rischio che le tensioni col sistema giudiziario si amplifichino�.

L’idea � risolvere tutto in 28 giorni. Pochi?
�Tempi difficilmente rispettabili. In ogni caso mi sembra consolidato un punto: o vengono velocemente rimpatriati o tornano in Italia. Ritorna quindi il nodo dei rimpatri con i Paesi di partenza quindi il tema dell’Africa. Guardiamo le cifre: oltre 145 mila arrivati e nella migliore delle ipotesi arriveranno a 4.000. Con questi numeri che senso ha?�.

Secondo lei?
�� chiaro che � una misura tampone che va nella logica dell’emergenza. Ma l’immigrazione � un dato strutturale del pianeta. Se era vero prima del 7 ottobre, questo principio diventa ancora pi� importante. Anzi vitale. C’� bisogno che l’Ue faccia sentire la sua voce. Invece anche stavolta ha scelto di non avere ruolo�.

Scelto?
�Il Consiglio d’Europa ha trovato una difficile mediazione sulle pause umanitarie, ma poi, all’assemblea Onu, l’Ue non � stata in grado di presentare alcun punto di vista unitario. E, al momento del voto, si � divisa in tre: una parte a favore della mozione della Giordania, una astenuta, un’altra contraria. Il segno dell’ininfluenza�.

Il governo motiva l’accordo con la pressione record. L’Ue � stata lenta a decidere?
�Ha perso una serie di occasioni. L’ultima al vertice straordinario di Malaga, dove bisognava presentare il piano di sostegno economico per l’ Africa e la proposta di un patto con Unione Africana e Onu per contrastare flussi illegali e costruire percorsi legali. Se queste scelte fossero state fatte prima del 7 ottobre l’Europa avrebbe lanciato un ponte di fiducia verso l’Africa e il Mediterraneo di grandissimo valore nell’attuale tempesta�.

Anche la Germania pensa a un accordo simile. Sbaglia?
�Su questi temi nessuno si salva da solo. E l’Ue non pu� non occuparsi di tutto ci� perch� un pezzo grande del suo destino � legato all’Africa. Pi� tardi lo capir� e peggio sar� per Europa. Non vorrei che l’idea dell’hot-spot albanese fosse l’abbandono di quella strategia. Ma ricordo quello che disse un grande generale cinese, Sun Zu, vissuto diversi secoli prima della nascita di Cristo: una strategia senza tattica � la via pi� lunga per arrivare alla vittoria, una tattica senza strategia � il rumore di fondo di una sconfitta�.

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9 novembre 2023 (modifica il 9 novembre 2023 | 22:52)

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