Dopo l’accordo a sorpresa con l’Albania, le rassicurazioni agli alleati: Meloni inaugura la «fase 2»

di Monica Guerzoni

L’indicazione di smontare l’idea che sia stato un blitz solitario. Chigi assicura che nessun ministro � stato scavalcato per l’intesa sui migranti

Dopo l’accordo a sorpresa con l’Albania, le rassicurazioni agli alleati: Meloni inaugura la «fase 2»

La nota �off� con cui Palazzo Chigi assicura che nessun ministro � stato scavalcato e che l’intesa sui migranti tra Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama � stata costruita d’amore e d’accordo con Salvini, Tajani, Piantedosi e Nordio, arriva alle 18.30. Quando la giornata politica � ormai al tramonto e i titoli dei quotidiani, sulle divisioni che il protocollo per l’hotspot in terra d’Albania ha innescato dentro la maggioranza, rimbalzano da ore sul web.

Assestato il colpo a sorpresa, con l’effetto di spiazzare Lega e Forza Italia e scatenare le critiche delle opposizioni, la comunicazione meloniana � passata alla fase due: placare, ricucire e spazzar via l’immagine della leader della destra che, tra la masseria pugliese e la villa albanese di Rama, architetta il blitz in splendida solitudine, condividendo idee e dettagli solo con la sorella Arianna, il cognato-ministro Lollobrigida, l’ambasciatore italiano a Tirana Fabrizio Bucci e i due potenti sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano: �Ricostruzioni fantasiose�. Eppure, bastava farsi un giro anche ieri nel Transatlantico di Montecitorio per raccogliere i mugugni degli alleati, lasciati per mesi all’oscuro di un’intesa che, nei piani di Meloni, far� scuola in Europa e fuori. �Con il britannico Rishi Sunak ne ha parlato pi� volte e lui � a dir poco invidioso dell’accordo con l’Albania�, gongola un meloniano di rango.

La soddisfazione di Palazzo Chigi, e dei dirigenti e parlamentari di FdI, stride con la reazione algida dei leghisti. Matteo Salvini, il quale aveva applaudito solo all’indomani della firma, alle 8 di ieri � stato il primo a smentire malumori tra lui e la premier e a spendere ben due aggettivi per lodare l’�utile e positivo accordo�. Peccato per� che sempre ieri il fedelissimo Andrea Crippa cantava su Huffpost le gesta del suo leader: lui s� che, da ministro dell’Interno, �ha fermato gli sbarchi�... Quanto ad Antonio Tajani, ha dovuto farsi sentire dal Giappone per tranquillizzare collaboratori e funzionari alla Farnesina e assicurare che �sono andati i nostri in Albania a trattare tutto, nel rispetto delle regole comunitarie e internazionali�.

A Palazzo Chigi, ovviamente, confermano. E raccontano che diversi mesi fa Meloni ha anticipato l’idea del centro di detenzione provvisoria per i migranti salvati nel Mediterraneo ai due vicepremier e ai ministri competenti. Farnesina, Interno e Giustizia sarebbero stati �pienamente coinvolti� ed � toccato agli Esteri, in particolare, �studiare e organizzare la fase operativa�. Insomma, prima di muoversi Meloni ha verificato la compattezza del governo e consultato l’intelligence e �non � vero che tutta la gestione del dossier sia stata accentrata a Palazzo Chigi�, rassicurano i collaboratori della premier.

Le acque si sono calmate, ma solo in superficie. I leghisti soffrono il dirigismo della premier sul dossier che sta pi� a cuore a Salvini, con la cabina di regia sulla migrazione affidata mesi fa a Mantovano e ora l’accelerazione albanese. I dubbi sull’operazione sono ancora tanti e una bella dose di malumore bipartisan sta creando la tentazione di Palazzo Chigi di non far esaminare dal Parlamento il protocollo che ha sollevato uno tsunami di polemiche. Se le opposizioni sono sulle barricate, ai piani alti della presidenza del Consiglio si mostra stupore per l’accoglienza ricevuta dall’accordo e si invita a guardare la luna, non il dito. Cio� a dar peso �al dato clamoroso di un accordo tra uno Stato Ue e un Paese terzo per il supporto alla gestione dell’immigrazione illegale�. Un accordo che piace al cancelliere socialista Scholz e di cui la Commissione Ue ha s� chiesto di visionare i testi, ma non avrebbe, a sentire Meloni e i suoi, �nulla da obiettare�.

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9 novembre 2023 (modifica il 9 novembre 2023 | 06:59)

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