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I combustibili fossili? Da «ridurre»La bozza di Cop 28 scontenta tutti
DALLA NOSTRA INVIATA
DUBAI - � cominciata la partita a scacchi alla Conferenza sul clima dell’Onu. Ieri pomeriggio, il presidente di Cop28, l’emiratino Sultan Al Jaber, ha messo sul tavolo del negoziato la sua proposta per il cosiddetto Global Stocktak, destinato a diventare la dichiarazione conclusiva di questo difficile e tesissimo vertice. Una bozza di 21 pagine che, all’apparenza, � riuscita a scontentare tutti — per l’Unione europea � �insufficiente�, per l’inviato Usa John Kerry �non mantiene in vita l’obbiettivo di 1,5�� — ma che apre la fase delle trattative finali verso un testo condiviso.
I 198 partecipanti, dopo tanti buoni propositi e milioni di dollari promessi, devono decidere quale direzione vogliono prendere per affrontare la crisi climatica. Una cosa � certa: difficilmente la Cop chiuder� i lavori oggi come sperava Al Jaber. Il testo proposto dall’ospite emiratino non contiene pi�, come nelle precedenti bozze, un riferimento al �phase out� (eliminazione graduale) dei combustibili fossili. Il linguaggio � assai pi� sfumato, i tempi allungati. Chiede la �riduzione sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, per raggiungere le emissioni zero entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza�. E include molti dei �desiderata� dei Paesi produttori o esportatori di petrolio, come la menzione della cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs), una tecnologia giovane, costosa e poco efficiente, che per� permette di continuare a pompare idrocarburi.
Si cita il �phase down� (riduzione graduale) del carbone �non abbattuto� tramite tecnologia Ccs, anche se non c’� una definizione globalmente accettata di cosa sia il carbone �abbattuto�.
Il commissario Ue per il clima, Wopke Hoekstra ha definito la bozza �deludente e inaccettabile�, pur salvando il riferimento alla cattura della CO2.
Contrari anche gli Usa: �La sezione relativa alla mitigazione, compresa la questione dei fossili combustibili, deve essere sostanzialmente rafforzata, e la sezione sulla finanza contiene inesattezze che devono essere corrette�, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato. Lapidario il portavoce dell’Alleanza delle piccole isole, il samoano Cedric Schuster: �Non siamo venuti qui a firmare il nostro certificato di morte�. Nella bozza sono presenti per� anche elementi positivi.
L’impegno a triplicare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, che gode del consenso di un’ampia maggioranza. Ma anche il fatto che, per la prima volta in un testo della Cop, si chiede ai Paesi di �tagliare la produzione di combustibili fossili�. Non piacer� al �fronte Opec� che vuole boicottare qualsiasi menzione delle energie fossili. Arabia Saudita, Iraq, Iran tacciono ma sono pronte a dare battaglia assieme alla Russia. Anche la Cina per ora fa la Sfinge, ma sarebbe pronta ad accettare l’impegno a sostituire gradualmente le energie fossili con le rinnovabili, con tempi che permettano per� ai Paesi in via di sviluppo di proseguire la loro crescita economica. Da leggere in questa chiave la frase del negoziatore cinese Xe Zhenhua: �L’azione climatica � una maratona, chi corre davanti deve avere la capacit� di essere veloce�.
DUBAI - � cominciata la partita a scacchi alla Conferenza sul clima dell’Onu. Ieri pomeriggio, il presidente di Cop28, l’emiratino Sultan Al Jaber, ha messo sul tavolo del negoziato la sua proposta per il cosiddetto Global Stocktak, destinato a diventare la dichiarazione conclusiva di questo difficile e tesissimo vertice. Una bozza di 21 pagine che, all’apparenza, � riuscita a scontentare tutti — per l’Unione europea � �insufficiente�, per l’inviato Usa John Kerry �non mantiene in vita l’obbiettivo di 1,5�� — ma che apre la fase delle trattative finali verso un testo condiviso.
I 198 partecipanti, dopo tanti buoni propositi e milioni di dollari promessi, devono decidere quale direzione vogliono prendere per affrontare la crisi climatica. Una cosa � certa: difficilmente la Cop chiuder� i lavori oggi come sperava Al Jaber. Il testo proposto dall’ospite emiratino non contiene pi�, come nelle precedenti bozze, un riferimento al �phase out� (eliminazione graduale) dei combustibili fossili. Il linguaggio � assai pi� sfumato, i tempi allungati. Chiede la �riduzione sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, per raggiungere le emissioni zero entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza�. E include molti dei �desiderata� dei Paesi produttori o esportatori di petrolio, come la menzione della cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs), una tecnologia giovane, costosa e poco efficiente, che per� permette di continuare a pompare idrocarburi.
Si cita il �phase down� (riduzione graduale) del carbone �non abbattuto� tramite tecnologia Ccs, anche se non c’� una definizione globalmente accettata di cosa sia il carbone �abbattuto�.
Il commissario Ue per il clima, Wopke Hoekstra ha definito la bozza �deludente e inaccettabile�, pur salvando il riferimento alla cattura della CO2.
Contrari anche gli Usa: �La sezione relativa alla mitigazione, compresa la questione dei fossili combustibili, deve essere sostanzialmente rafforzata, e la sezione sulla finanza contiene inesattezze che devono essere corrette�, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato. Lapidario il portavoce dell’Alleanza delle piccole isole, il samoano Cedric Schuster: �Non siamo venuti qui a firmare il nostro certificato di morte�. Nella bozza sono presenti per� anche elementi positivi.
L’impegno a triplicare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030, che gode del consenso di un’ampia maggioranza. Ma anche il fatto che, per la prima volta in un testo della Cop, si chiede ai Paesi di �tagliare la produzione di combustibili fossili�. Non piacer� al �fronte Opec� che vuole boicottare qualsiasi menzione delle energie fossili. Arabia Saudita, Iraq, Iran tacciono ma sono pronte a dare battaglia assieme alla Russia. Anche la Cina per ora fa la Sfinge, ma sarebbe pronta ad accettare l’impegno a sostituire gradualmente le energie fossili con le rinnovabili, con tempi che permettano per� ai Paesi in via di sviluppo di proseguire la loro crescita economica. Da leggere in questa chiave la frase del negoziatore cinese Xe Zhenhua: �L’azione climatica � una maratona, chi corre davanti deve avere la capacit� di essere veloce�.