Voli privati (anche di 7 chilometri), inquinamento record in Europa: dal 2020 emissioni decuplicate
di Leonard Berberi
Taylor Swift con il fidanzato Travis Kelce, giocatore di football americano (foto di Julio Cortez / Ap)
Altro che «febbre» per la campagna elettorale per le elezioni presidenziali (a novembre) o apprensione per quello che succede in Ucraina o in Medio Oriente. Gli americani — soprattutto quelli giovanissimi — questi giorni sono preoccupati per lei, Taylor Swift, la popstar del momento che sarebbe in grado di spostare milioni di voti verso un candidato alla Casa Bianca con un semplice post su Instagram, ma che potrebbe perdersi il Super Bowl e, chissà, la vittoria della squadra di Travis Kelce, il suo ragazzo e forse futuro marito. Tutta «colpa» dei quattro concerti a Tokyo, in Giappone, il 10 febbraio, proprio alla vigilia della sfida che si svolgerà, il giorno dopo, a Las Vegas, Stati Uniti, a 9 mila chilometri di distanza e 17 ore di differenza.
La questione «ce la farà, non ce la farà?» viene discussa un po’ ovunque sui social, sui giornali, sui siti web e nelle trasmissioni tv. Cosa che ha portato Stephen Colbert — protagonista del «Late Show» — a scherzarci su. Anche perché in questi giorni che precedono l’evento sportivo più seguito negli Usa ci si è messa pure American Airlines a mettere in programma, il 10 febbraio, il volo AA1989 da Kansas City a Las Vegas dove «1989» è anche il titolo di uno dell’album pluripremiato di Taylor Swift, mentre il volo di rientro, il 12 febbraio, sarà AA87, con «87» che richiama il numero sul «jersey», la maglia del giocatore Kelce, dei Kansas City Chiefs. Persino l’ambasciata giapponese a Washington ha dovuto fare un annuncio ufficiale per rassicurare: «Partendo quella stessa sera (dopo il concerto, ndr) sarà in grado di arrivare prima del Super Bowl».
In tutto questo non c’è nemmeno la certezza che la cantante ci andrà, a dire il vero. Ma se decidesse di presentarsi alla partita dell’anno ce la farebbe ad arrivare in tempo a Las Vegas? Sì. Non solo usando uno dei suoi jet privati. Ma anche prendendo un volo commerciale. E con uno scalo di diverse ore che, volendo, le darebbe il tempo persino di mettersi a dormire per un po’. Ecco perché. L’ultimo dei quattro eventi programmati a Tokyo è previsto il 10 febbraio alle 18 locali. Vuol dire che a Las Vegas è l’1 di notte, diciassette ore indietro. Per le 21 — sempre locali — la popstar dovrebbe avere finito. A quel punto in mezz’ora è in grado di raggiungere l’aeroporto di Haneda. Ipotizziamo anche che arrivi alle 22, cioè le 5 del mattino — sempre del 10 febbraio — nel Nevada.
Uno dei jet privati che usa Taylor Swift per spostarsi
Qui Swift ha due opzioni. La prima: prendere uno degli aerei privati che usa di solito, per esempio il Dassault Falcon 900 (da 25 milioni di dollari), e volare per una dozzina di ore — con punte di 950 chilometri orari — verso Las Vegas. In quel caso arriverebbe, a stare larghi, verso le 18-19 (nel Nevada) sempre del 10 febbraio. Decisamente in anticipo rispetto a quando è previsto l’inizio dell'evento sportivo alle 15.30 locali, dell’11 febbraio. L’unico problema — come segnala l’Associated Press — è che il velivolo non troverebbe un parcheggio libero negli aeroporti nei dintorni dell’«Allegiant Stadium». Ma potrebbe sbarcare la cantante e poi ripartire. Il costo? 120 mila euro, circa.
I voli di linea che potrebbe prendere Taylor Swift da Tokyo a Las Vegas via Los Angeles
La seconda opzione, più lunga e «tortuosa» in Economy — ma dubitiamo che una come lei, con un tour che ha sfondato il miliardo di dollari di ricavi la scorsa estate, non possa permettersi una poltrona-letto in Business — prevede ben due possibilità di scelta con i voli di linea. Alle 00.50 dell’11 febbraio, ora di Tokyo (le 7.50 del mattino del 10 febbraio a Las Vegas) Swift potrebbe prendere il Boeing 787 del volo All Nippon Airways NH106 e arrivare dieci ore dopo a Los Angeles, dove sarebbero le 17.50 del 10 febbraio.
🇯🇵 Statement from the Embassy of Japan on Taylor Swift’s Reported Travel from Japan to the United States ✈️🏈 Are you ready for it? pic.twitter.com/wFKadehTJk
— Japan Embassy DC🌸 (@JapanEmbDC) February 2, 2024
Dopo una lunga sosta (di 13-14 ore) a quel punto la popstar può decidere di imbarcarsi o su un volo Alaska Airlines (AS702) che atterra a Las Vegas alle 8.17 del mattino dell’11 febbraio (spesa complessiva: 4.621 euro in Economy, 4.942 in Premium Economy, 6.426 euro in Business), oppure imbarcarsi sull’aereo United Airlines (UA1006) che arriva allo scalo di Las Vegas alle 9.32 del mattino sempre dell’11 febbraio (totale: 1.767 euro in Economy, 3.243 in Premium Economy, 6.410 euro in Business). Insomma in tempo pure per fare eventuali aperitivi pre-partita. Ritardi, problemi meccanici o passeggeri problematici esclusi, ovviamente.
di Leonard Berberi
La prima soluzione — il jet privato — è sì comoda, ma anche socialmente «discutibile», soprattutto tra i più giovani. E di certo non verrebbe approvata dall’attivista per il clima Greta Thunberg. Secondo le stime il volo Tokyo-Las Vegas con il Falcon emetterebbe 22.544 chilogrammi di anidride carbonica. Per avere un’idea: sarebbero quattro volte le emissioni di un italiano in un intero anno. E senza contare l’impatto sui movimenti precedenti per portarla in Giappone. Con i voli di linea, invece, le emissioni medie della passeggera Taylor Swift sarebbero 883 chilogrammi di anidride carbonica viaggiando in Economy, 1.300 chili in Premium Economy (il sedile è più grande e più pesante), 3.350 chili in Business (con poltrona che diventa letto e occupa maggior spazio).
lberberi@corriere.it
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