La Ferrari c’è e dà spettacolo, ma la Red Bull fa quello che vuole

di Daniele Dallera

La Ferrari deve lavorare, crescere, crederci, non sognare un Mondiale, ma consapevole di essere seconda forza, portare l’attacco alla Red Bull

La Ferrari c’è e dà spettacolo, ma la Red Bull fa quello che vuole

La fuga solitaria di Max Verstappen che con la Red Bull si gode una domenica in libert�, fa quello che vuole, pit stop a suo piacimento, che precedono e prevedono sorpassi comodi permessi da una macchina eternamente volante.

Gli altri invece corrono, lottano, sudano, rischiano, danno spettacolo: guidano una Ferrari, si chiamano Sainz e Leclerc, compagni (si fa per dire) ancora per una stagione, duellano maledizione stavolta per un podio, conquistato con fatica, cos� lontano e diverso dalla doppietta trionfale di Melbourne.

Ed � ancora Carlos Sainz, che corre con in tasca la lettera di licenziamento che lo porter� chiss� dove, a prevalere su Leclerc, il compagno col posto fisso. Per adesso si gode il podio dietro Verstappen e il suo compagno di squadra, per l’ennesima volta innocuo, Perez. Al futuro ci penser� domani.

Supermax , ennesima gara nel segno di un Mondiale prenotato, quasi fosse una vacanza programmata. Controlla la situazione dialogando con il suo ingegnere, informa il suo box su problemini che per gli avversari diventano autentici incubi. Se il suo primato viene messo in discussione solo teoricamente dai cambi gomme, dalle strategie altrui, per esempio dal tenace e combattivo Charles Leclerc che con coraggio porta allo sfinimento il suo primo set di gomme, facendosi qualche giro in testa alla corsa, Verstappen non si preoccupa, la sua Red Bull gli consente una gran bella vita.

Addirittura in questa Formula 1 cos� agitata � diventato uomo mercato, la Mercedes lo sta corteggiando, si � infilata tra gossip e tradimenti, lettere anonime e colpi bassi, addirittura indecenti, nella vita romanzata della Red Bull, tentando Verstappen: ma ci si chiede perch� mai il campione del mondo dovrebbe lasciare una macchina cos� forte, nettamente superiore a quelle rivali, soprattutto alla Mercedes, basta chiedere a Lewis Hamilton, non a caso scappato alla Ferrari. Max vince dominando (anche il Gp di Suzuka), davanti a Perez.

La Ferrari deve lavorare, crescere, crederci, non sognare un Mondiale, ma consapevole di essere seconda forza, portare l’attacco alla Red Bull. Per divertire e divertirsi, la posta finale � gi� consegnata, meglio non badarci. La doppietta giapponese, terzo e quarto posto, Sainz e Leclerc, non ha certo il fascino di quella australiana, non libera la festa, questa la si celebra in casa Red Bull d’accordo, ma pu� e deve essere un piano di lavoro e di strategia per migliorare una macchina competitiva. �La Ferrari c’� direbbe un bravo telecronista (Guido Meda), Carlos Sainz ha confermato di essere in grande forma, ma ha regalato il suo acuto anche Charles Leclerc che ha condotto una corsa solitaria, con una strategia particolare, costruita su tempi diversi da quella del compagno di squadra, chiss� mai che questo quarto posto valga molto per un futuro pi� comodo e illuminante. Se lo merita. Se hanno confermato lui e non Sainz per il futuro ci sar� una ragione, quello di Hamilton non pu� essere solo un colpo di mercato, non � soltanto show, ma una scelta ponderata, studiata nei minimi particolari: il quarto posto a Suzuka, raggiunto osando e rischiando, e il terzo nella classifica mondiale piloti, guarda caso davanti a Sainz, possono essere interpretati come un battesimo per una nuova vita in Ferrari. Basta attendere.


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7 aprile 2024 (modifica il 7 aprile 2024 | 09:47)

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