Crediti d’imposta e detrazioni fiscali, l’Upb: “Favoriscono i ricchi, inaccessibili ai poveri”

Meglio un bonus, un assegno, qualcosa da spendere. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio stronca il sistema delle detrazioni fiscali e dei crediti d’imposta che lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, vuole riformare. Sono «frammentarie», «poco trasparenti», «favoriscono i ricchi» e sono inaccessibili ai poveri per «l’incapienza fiscale» scrive l’Upb. 

IL fallimento della riforma del 2020

Invece di ridursi, poi, le tax expenditures aumentano, sono ormai 625 e valgono 105 miliardi l’anno, il doppio rispetto al 2018. E ogni tentativo di correggerle ha fallito. Con la legge di Bilancio 2020 le detrazioni sono state ridotte per i redditi tra i 120 e i 240 mila euro e annullate oltre i 240 mila. Nel 2024 è scattata la franchigia di 260 euro oltre i 50 mila euro di reddito, che doveva sterilizzare l’accorpamento delle aliquote Irpef più basse. 

Lo squilibrio fiscale

Oltre i 240 mila euro, però, le detrazioni non ci sono più, la franchigia non si applica e i ricchissimi godono dello sconto Irpef mirato ai bassi redditi. Alla fine, dice l’Upb, a chi guadagna più di 50 mila euro sono stati tagliati 250 milioni di detrazioni e ridotte le tasse per 378.

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