Boris Becker: «In prigione salvato dalla testa. La lite con Kyrgios? Idee diverse. Sinner, la calma è la sua forza»

di Gaia Piccardi

Becker dopo gli otto mesi di prigione per bancarotta fraudolenta oggi � allenatore di Holger Rune: �Una grande sfida. Le avversit� mi hanno reso migliore. Beckenbauer dava sempre il consiglio giusto�

Boris Becker: «In prigione salvato dalla testa. La lite con Kyrgios? Idee diverse. Sinner, la calma è la sua forza»

Del wunderkind, il bambino prodigio che vincendo Wimbledon a 17 anni e 227 giorni (1985) fece gonfiare il petto d’orgoglio alla Germania dei nazionalisti, � rimasto poco. Ma, quel poco, basta per rievocare antiche suggestioni di Boris Becker: i fili biondi nel pizzetto bianco, la mano destra innestata su un polso d’acciaio, gli occhi intelligenti sprofondati, a 56 anni, dentro occhiaie profonde, forse souvenir degli otto mesi di prigione per bancarotta fraudolenta, o di mille altre vicissitudini. Becker, attuale allenatore del danese Holger Rune dopo aver accompagnato Djokovic per un tratto di strada (e di Slam), � stato il muro di Berlino che cade in anticipo sulla storia: tedesco dell’Ovest, con moglie di colore (Barbara Feltus, all’epoca), la testa piena di idee progressiste. Una rivoluzione, pi� 6 Major, la vetta del ranking, due Davis, gli amori, i dissesti. I Buddenbrook, per� facendo tutto da solo.

Boris le avversit� non l’hanno uccisa: l’hanno resa pi� forte?
�Migliore, soprattutto. E mentre lo dico spero che mia moglie sia d’accordo! Ne sono uscito in piedi grazie alla mente: nelle difficolt� della vita, come nel tennis, la differenza la fa la testa. Di certo sono un uomo migliore di cinque anni fa. Credo di essere anche un coach migliore�.

Cosa l’ha indotta ad occuparsi del n.8 Rune?
�Il ragazzo � una sfida interessante, il suo problema l’anno scorso � stata la programmazione: ha giocato senza pause. Come prima cosa gli ho consigliato di prendersi tempo: per s�, per i blocchi di lavoro, per il riposo. Holger ha 20 anni, non guarda il futuro, non pensa che i Big Three per durare 15 anni si sono spesi con misura. Vuole andare in campo e basta. Allora ho parlato con sua madre Aneke. E da l� siamo ripartiti�.

E pensare che due anni fa, alla vigilia del divorzio tra Sinner e il coach Piatti, lei aveva appena iniziato a lavorare con Jannik.
�L’ho conosciuto, gran bravo ragazzo. Testa unica nel circuito, team ottimo. La cosa di Jannik che mi stupisce di pi� � la sua calma serafica in mezzo alla tempesta: non perde mai la bussola, non si scompone, nemmeno sotto pressione. Dote rara. Sintomo di un carattere che gli permetter� di durare nel tempo�.

Secondo lei Sinner � pronto a trasferire i progressi della stagione sul veloce indoor nel format dei tre set su cinque, gi� all’Australian Open?
�Due set su tre e tre set su cinque sono sport diversi. Il salto � abissale. Jannik ha appena iniziato a sfidare Djokovic al suo livello, ha molto talento, a Melbourne parte testa di serie n.4: non ho motivo di pensare che non possa arrivare in fondo al torneo. Vincere, poi, � un’altra cosa�.

Il favorito resta il suo amico Djokovic.
�Per Novak avr� rispetto fino all’ultimo dei miei giorni. Per lui, a 36 anni, l’et� � solo un numero. Come potrei non considerare favorito chi ha vinto l’Australian Open dieci volte in carriera?�.

Difesa del titolo e della vetta del ranking da Carlos Alcaraz: motivazione doppia.
�A Djokovic non servono motivazioni extra, mi creda. E di certo non giocher� con in testa la classifica: chiudere numero uno � importante a fine stagione, non all’inizio. Vuole il 25� Slam. � gi� il pi� vincente di sempre, a me di Goat (greatest of all times) non piace parlare: ogni generazione ha i suoi campioni�.

Ma Boris Becker, oggi, quanti Slam vincerebbe?
�Uh, risposta impossibile. � cambiato tutto. Io, Edberg, Chang, Sampras eravamo teenager di successo, in assenza di grandi vecchi. E non avevamo i progressi della scienza dalla nostra. Il sistema attuale tende a proteggere di pi� i giocatori: hanno il toilet break, se ci sono 25 gradi chiedono di chiudere il tetto. Quando noialtri ci lamentavamo del meteo ci davano dei pussycat (femminucce ndr). Diciamo che sto bene con i miei sei Slam, me li tengo stretti�.

Nella squadra di talent di Eurosport si ritrova con Nick Kyrgios. Vi siete scannati sui social, guai in vista?
�Ma no, non facciamola cos� drammatica. Abbiamo opinioni diverse, questo � vero, per� ci lega l’amore per il tennis. Certo che se ci mettessero a fare la stessa telecronaca, potrebbe diventare un altro sport... Scherzo, eh�.

Diventiamo seri parlando di Franz Beckenbauer, Boris. Un’icona tedesca dello sport che se n’� andata.
�L’Inghilterra ha regine e re, la Germania aveva il Kaiser. Un modello, un mentore, un amico. Beckenbauer � stato tutto per me: sono tristissimo. Giocavamo a golf insieme, amavo quei momenti. Il tifo per il Bayern lo devo a lui. Ogni volta che gli ho chiesto un consiglio, sapevo che la risposta arrivava dal cuore�.

Il pi� utile?
�Boris, ricordati che se perdi un match non � la fine del mondo. C’� di peggio. Aveva ragione�.


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11 gennaio 2024 (modifica il 11 gennaio 2024 | 07:20)

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