Fisco, un bonus da mille euro ai dipendenti per la lotta all’evasione e per attuare il Pnrr

Nel decreto tagli-incentivi, definito così per aver imposto lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per Superbonus e tutti i bonus edilizi, nasconde in realtà un incentivo, che interessa i dipendenti di Agenzie delle Entrate, Dogane e Monopoli. Il provvedimento prevede, infatti, per l’anno in corso e per il 2025 l’erogazione di un bonus che si andrà a sommare allo stipendio dei lavoratori per lo sforzo ulteriore che stanno facendo allo scopo di attuare la riforma fiscale e tutte le misure, quindi raggiungere i target, del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Un intervento che allo Stato costerà 51 milioni di euro complessivi.

Le risorse

Secondo i calcoli della Ragioneria inseriti nella relazione illustrativa allegata al decreto, per ogni dipendente si tratterà di una media di 1.047 euro in più: 38 milioni saranno destinati al personale delle Entrate e 13 per Dogane e Monopoli. L’intenzione del governo è racimolare le risorse attingendo al cosiddetto "fondo taglia-tasse", dove viene accantonato il gettito extra che si genera con l’attuazione della delega fiscale e l’applicazione della global minimum tax alle multinazionali con un fatturato oltre i 750 milioni di euro e che, secondo quanto previsto dalla legge di bilancio, dovrà essere impiegato per portare avanti anche il prossimo anno il taglio dell’Irpef da quattro a tre aliquote.

Carenza di organico

L’intervento acquista di valore se si pensa che - come ribadisce l’illustrazione - le attività di concretizzazione del Pnrr e di lotta all’evasione fiscale vengono portare a termine con successo nonostante le carenze di organico. L’Agenzia delle Entrate dovrebbe contare sul territorio nazionale 43 mila dipendenti, senza contare i dirigenti, ma ne ha realmente a disposizione circa 29 mila (con un "buco" di 14 mila lavoratori). Da qui, anche, la necessità di nuove assunzioni, come previsto anche dal Piao, il Piano integrato dell'amministrazione, il cui obiettivo è reclutare attraverso un concorso 11.657 nuovi professionisti. 

I lavoratori degli enti locali

La criticità che sorge, però, è che le Entrate al momento vantano - a maggior ragione grazie al bonus - un salario notevolmente più alto rispetto ad alti dipendenti pubblici. Capita spesso, quindi, che molti dei dipendenti di altre amministrazioni partecipino ai bandi del Fisco per poter ottenere un migliore stipendio. È il caso degli enti locali, dove gli stessi contratti considerano una paga e premi più bassi. Per questo motivo, già in avvio delle contrattazioni per il rinnovo, le parti stanno valutando se e come introdurre un bonus per i lavoratori di lunga data.

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