Rottamazione quater, ultima possibilità per le prime tre rate: tempo fino al 20 marzo, poi addio beneficio
di Redazione Economia
Un totale di 320 mila controlli sostanziali in un anno per verificare le imposte dirette, l'iva, i vari crediti d'imposta ai quali si aggiungono 65-75 mila contribuenti sottoposti ad analisi insieme alla Guardia di Finanza. È quanto prevede sul fronte del contrasto all'evasione il Piano Integrato di Attività e Organizzazione dell'Agenzia delle Entrate, che stima incassi per 11,1 miliardi nel 2024, 11,2 miliardi nel 2025 e 11,3 miliardi nel 2024. Nel Piano un miglioramento della qualità delle accertamenti e una spinta agli adempimenti spontanei e alla compliance con i contribuenti.
di Redazione Economia
Il piano dell'Agenzia sul fronte dei controlli guarda anche alle informazioni scambiate con gli altri Paesi nell'ambito della collaborazione contro l'evasione e l'elusione fiscale. Su questo punto viene attivato un processo di analisi basato su indici di rischiosità e si prevede che il 93% delle posizioni fiscali sia verificato, quota che dal 2025 sale al 95%. Tra gli obiettivi c'è la qualità degli accertamenti che devono essere a prova di ricorso. Ecco che si prevede che in caso di contenzioso il 70% delle sentenze definitive sia già quest'anno totalmente favorevole all'agenzia, per poi salire al 73% nel 2026. Ma dalle sentenze delle varie commissioni tributarie il fisco punta ad ottenere almeno il 74% degli importi contestati. Per fare questo prevede anche che praticamente di essere presenti fisicamente al 96% delle udienze, che comportano un'accertamento superiore ai 10mila euro o che non hanno possibilità di essere valutate.
di Mario Sensini
L'attenzione è posta anche ai procedimenti di "compliance" con i contribuenti. Ecco così che si stima di inviare poco più di 3 milioni di comunicazioni per favorire i versamenti spontanei, soprattutto dei contribuenti partite Iva. L'obiettivo è quello di raggiungere il 61% di adesioni a questo «regime di adempimento collaborativo», con una percentuale che salirà poi al 63 e al 65%. L'impegno, poi, è a rispondere all'80% degli interpelli - cioè alle richieste di interpretazione normativa su singoli casi avviate dai contribuenti, solitamente da società - entro 80 giorni dal ricevimento dell'istanza.
C'è poi una parte di rilievo dedicata alle imprese medio grandi, con attività anche estere. Di fatto un'attività di prevenzione dalla quale si punta ad incassare 3,1 miliardi di euro. Per questo capitolo si prevede di aumentare le procedure di accordo preventivo del 50% già quest'anno rispetto al 2020. Una spinta è prevista anche alle istanze di patent box (in pratica la valutazione legata all'utilizzo di beni immateriali, come i marchi) con la conclusione in tempi definiti degli accordi per i quali sono comunque necessari 35 mesi.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Infine, l'adozione di nuova nuova procedura "guidata" con domande semplici darà una nuova spinta alle dichiarazioni fiscali precompilate. In questo caso, l'Agenzia stima che quest'anno saranno 24,5 milioni i contribuenti che la utilizzeranno per crescere fino ai 25,1 milioni del 2026. I contribuenti che fanno da soli l'invio - è scritto nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-26 - saranno 4,7 milioni nel 2024, 4,9 nel 2025 e 5,1 nel 2026. Ma ad utilizzare il modulo già compilato (nel quale i dati inseriti sono pari in media all'87-90% di quelli totali) ci sono anche 19,8 milioni di intermediari quest'anno e 20 milioni dal prossimo anno
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