Paesi Bassi, verso un accordo per il nuovo governo. Wilders (che non sarà premier):«Giorno storico per il Pvv»

diMatteo Castellucci

A sostenere l'esecutivo, che sarà guidato da un primo ministro esterno ai partiti della coalizione, saranno il centrodestra del Vvd, i centristi di Omtzigt e gli agri-populisti di BBB

Paesi Bassi, verso un accordo per il nuovo governo. Wilders (che non sarà premier): «Giorno storico per il Pvv»

Il selfie pubblicato da Wilders insieme alla leader di BBB (foto da X)

Dopo «solo» 175 giorni dalle elezioni del 22 novembre 2023, nei Paesi Bassi sembra esserci l’accordo per un nuovo governo. «Solo» perché da queste parti sono abituati a una gestazione lunga delle coalizioni: il record è del premier uscente Mark Rutte che nel 2021 ci ha messo 271 giorni. Sarà un governo con un’impostazione di destra, che recepisce il segnale politico rappresentato dalla vittoria del Partito per la Libertà, o Pvv, di Geert Wilders, il leader della destra radicale che per un po’ aveva sperato di fare il primo ministro. 

La rinuncia e il profilo tecnico

Ha dovuto rinunciare perché i potenziali alleati preferivano un candidato meno divisivo di lui — che in passato ha collezionato posizioni xenofobe e ultra-euroscettiche. A sostenere il governo saranno il centrodestra del Vvd, che era il partito di Rutte; i centristi del Nuovo contratto sociale di Pieter Omtzigt e BBB, la formazione scaturita dalle proteste degli agricoltori. La sua leader Caroline van der Plas, che ieri ha postato foto di caffè durante l’ultima fase trattative, era l’interlocutrice più naturale di Wilders. 

Per convincere gli altri è servito un compromesso. Innanzitutto sulla figura del premier, che sarà con ogni probabilità Ronald Plasterk, un ex ministro che proviene da un’altra area politica, cioè dai laburisti di centrosinistra, e aveva guidato i negoziati per la formazione del governo. Sull’assegnazione dei vari ministeri ci saranno ulteriori trattative, così come sui dettagli del programma, ma ci si aspetta soprattutto una linea più dura sull’immigrazione. 

La normalizzazione del Pvv

Wilders parla di «giornata storica» per il Pvv. Per lui, a lungo ritenuto un impresentabile dal resto della politica olandese, è una vittoria già questa avvenuta «normalizzazione» del suo partito, che va al governo e — a differenza del 2010, quando per 18 mesi diede l’appoggio esterno al governo di minoranza di Rutte — esprimerà per la prima volta alcuni ministri.

15 maggio 2024

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