Nuoto, perchè la piscina è lenta alle Olimpiadi: l'acqua bassa e le onde frenano i record

diArianna Ravelli, inviata a Parigi 

Nessun record mondiale è stato infranto in queste prime gare olimpiche. Rispetto al solito, l'acqua si presenta meno profonda e anche le onde causate dai tuffi creano turbolenze complicate da affrontare 

Qual è il mistero della piscina «lenta» della Defense? Da tre giorni nuotatori, tecnici, addetti ai lavori, ingegneri di dinamica dei fluidi si interrogano. Colpa della scarsa profondità? È proprio così? I fatti. Finora i record mondiali sono rimasti ostinatamente intatti, anche quelli che sembravano destinati a crollare sotto i colpi delle superstar che si erano date appuntamento a Parigi, il trio terribile della 400 stile femminile, Titmus, McIntosh, Ledecky, ma anche l’enfant du pays Leon Marchand che era così sicuro di vincere i suoi 400 misti da aver dichiarato di essere venuto qui per migliorare il record del mondo. 

Bene, Titmus è stata più lenta di ben due secondi rispetto alle prove olimpiche australiane e ha concluso con circa mezzo secondo di ritardo rispetto al suo record personale. «Eppure mi sembrava di essere in forma». Anche la gara vinta da Martinenghi si è disputata su crono molto alti.
E quindi? La piscina, costruita su un sito in cui abitualmente gioca a rugby il Racing 92, misura 2,2 metri di profondità. Alle ultime Olimpiadi, la piscina è sempre stata profonda circa 3 metri e in futuro, una misura simile non sarebbe più accettata perché World Aquatics ha introdotto la misura minima di 2,5 metri. 

Le onde che creano turbolenza e non solo 

Per andare più in profondità, avrebbero dovuto apportare modifiche troppo grandi, con problemi per la struttura. Il punto (sembra perché non tutti sono convinti della spiegazione) pare sia che le onde create dai nuotatori, soprattutto dopo il tuffo, rimbalzino sul fondo della piscina, creando turbolenze che rallentano le nuotate. Il Wall Street Journal ha sentito un professore del Georgia Tech che ha detto che «più la piscina è bassa e più energia viene restituita e questo vale soprattutto per la virata»

Marco Pedoja, l’allenatore di Martinenghi, azzardava che il fenomeno potesse aver colpito soprattutto la rana perché con gli altri stili si nuota più sulla linea dell’acqua. Non tutti sono convinti però: i crono decisamente lenti nella rana sono stati quelli della vasca di ritorno e questo non dovrebbe c’entrare con le correnti, mentre nel mezzofondo, per esempio, questo fenomeno non si è visto. Pare ci siano altri fattori che incidono: la temperatura dell’acqua, la qualità dell’aria e anche il design delle grondaie ai bordi della piscina. In ogni caso, se i nuotatori sono scontenti, per chi guarda lo show resta intatto.

29 luglio 2024

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