La Casa Bianca svela i piani russi: “Vogliono attaccare i satelliti”

PHILADELPHIA — La Casa Bianca conferma: l’allarme sulla minaccia per la sicurezza nazionale, degli Stati Uniti e dei loro alleati che sono stati allertati, riguarda un’arma sviluppata dalla Russia per distruggere i satelliti. Non è già operativa e non può colpire gli esseri umani sulla Terra, ma in prospettiva può avere effetti devastanti, oltre a violare gli accordi firmati anche da Mosca per frenare le “guerre stellari” ed evitare la militarizzazione dello spazio. Il Cremlino minimizza, rispondendo che si tratta solo di un trucco adottato da Washington per giustificare la prosecuzione degli aiuti militari a Kiev, ma gli autori della smentita sono gli stessi personaggi che negavano di preparare l’invasione dell’Ucraina, mentre l’attacco era praticamente già in corso.

Mercoledì il capo della Commissione intelligence della Camera, il repubblicano Mike Turner, ha rivelato l’esistenza di una nuova minaccia per la sicurezza nazionale americana, chiedendo all’amministrazione Biden di desecretare i segreti raccolti dall’intelligence a riguardo, per informare i cittadini. La Casa Bianca si è infuriata, perché il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan aveva già tenuto un rapporto con alcuni leader del Congresso e si preparava a condurne un altro, ma simili questioni non gestiscono così in pubblico: primo, per evitare di spargere il terrore tra la gente; secondo, per non rivelare agli avversari di possedere certe notizie, mettendo a rischio le persone e i metodi usati per ottenerle. Il sospetto è che Turner lo abbia fatto per spingere i colleghi a rinnovare l’autorizzazione di un sistema di sorveglianza, ritenuto essenziale in questo campo.

Il capo della Commissione intelligence però appartiene anche al gruppo dei repubblicani favorevoli ad aiutare l’Ucraina, nonostante l’opposizione di Trump e dei suoi sottomessi. Quindi gira anche il sospetto che lo abbia fatto per favorire l’approvazione alla Camera del pacchetto di forniture militari per Kiev, Israele e Taiwan, appena passato dal Senato.

Messa con le spalle al muro, la Casa Bianca è stata costretta a chiarire la situazione. Durante il briefing di ieri il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha confermato che la Russia sta sviluppando una pericolosa arma per distruggere i satelliti, senza specificare se sia nucleare, ma ha anche cercato di tranquillizzare il pubblico: «Innanzitutto non si tratta di una capacità attiva che è stata dispiegata e, sebbene il perseguimento da parte della Russia di questa particolare capacità sia preoccupante, non esiste una minaccia immediata per la sicurezza di nessuno». Inoltre, «non stiamo parlando di un’arma che può essere utilizzata per attaccare esseri umani o causare distruzione fisica qui sulla Terra».

Quanto alla richiesta di desecretare le informazioni di intelligence, Kirby non ha fatto promesse: «Siamo stati molto attenti e ponderati su ciò che decidiamo di declassificare e condividere con il pubblico». La minaccia però esiste, in prospettiva, e viola l’Outer Space Treaty firmato da Mosca nel 1967, che vieta di posizionare nello spazio armi nucleari o di distruzione di massa.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha reagito così: «È ovvio che Washington sta cercando di costringere il Congresso a votare il disegno di legge sugli aiuti per l’Ucraina, con le buone o con le cattive. Vediamo ora quale stratagemma userà la Casa Bianca». Sono le stesse persone che negavano i preparativi per l’invasione dell’Ucraina mentre avveniva, quindi credibilità molto bassa. È vero però che questo allarme dovrebbe rappresentare un altro elemento per riportare i repubblicani trumpisti alla realtà e alla responsabilità.