Sinner non è ridimensionato, la rivincita a Miami: «Con Alcaraz imparo»

di Gaia Piccardi

Battuto nella semifinale di Indian Wells, Jannik guarda gi� avanti e vola in Florida per il Master 1000 in cui deve difendere la finale dell’anno scorso. Il rispetto con lo spagnolo, la gentilezza con la raccattapalle, l’endorsement di Federer

Sinner non è ridimensionato, la rivincita a Miami: «Con Alcaraz imparo»

�Stai sempre a rete oppure turnate sul campo...?�. Sotto l’ombrello, durante l’interruzione per pioggia, il resto delle terre emerse (oltre l’Italia) ha scoperto la connaturata gentilezza di Jannik Sinner. Ed � proprio il ragazzo intimista che si ritaglia un momento serale tra fornelli e serie tv con pap�, il cavaliere educato che offre riparo dalle intemperie alla raccattapalle e la macchina da punti capace di annichilire Carlos Alcaraz nel primo set (6-1) della semifinale di Indian Wells che ricorderemo in questa prima met� di swing americano, aspettando Miami (qualche piccolo dubbio sulla tenuta fisica: �Ho finito il match con dolori dappertutto, ma � normale, sono anche caduto: dopo aver picchiato il gomito ho fatto fatica a servire�) e un sorpasso in classifica sempre a portata di mano.

Niente panico. La striscia vincente s’interrompe a quota 19 nel deserto della California (16-1 in stagione) per un ottimo motivo chiamato uragano Alcaraz, straordinario creatore di colpi capace di alzare il livello mentre Jannik si inabissava, notte fonda dopo le due palle break sprecate per riaprire il secondo set (errore suo, magia dell’altro): il 53% di prime in campo nel terzo (con Struff ci si pu� mettere una pezza, con Ercolino � morte sicura), la difficolt� ad addomesticare il top spin dello spagnolo su un veloce �lento�, il calo fisico intervenuto ben prima del tuffo (quando Jannik comincia a steccare il dritto significa che si � accesa la spia della stanchezza), sono argomenti su cui riflettere in Florida (oggi il sorteggio, 7 azzurri in tabellone, incluso Berrettini) con Cahill e Vagnozzi, che rientra nel team.

Sinner torna sulla terra, esce da Indian Wells sconfitto per� non ridimensionato. �Sono stato prevedibile, facevo sempre le stesse cose e ho sbagliato troppo — la sua analisi lucida e impietosa —. Devo capire perch�. Carlos mi ha messo addosso una grande pressione, non facile da gestire, ma con lui escono sempre match divertenti: � velocissimo, colpisce con molto spin e la palla schizza alta. Credo di aver imparato la lezione�. Agli spettatori di Indian Wells � rimasto negli occhi uno show di qualit�, condito dal valore aggiunto del rispetto reciproco, che si � espresso in piccoli gesti trasmessi in mondovisione (applausi social anche di Martina Navratilova): le chiacchiere pre-match, le entrate e le uscite coordinate dal campo quando � arrivata la pioggia a pi� riprese, il sorriso di entrambi dopo lo scambio ravvicinato e angolatissimo a rete, la genuina preoccupazione di Alcaraz nel momento della caduta dell’avversario, l’applauso quando Jannik, sconfitto, se n’� andato.

� presto per dire che Sinner e Alcaraz sono i nuovi Federer e Nadal per� di certo certe cortesie arrivano dall’osservazione della rivalit� per antonomasia (40 confronti diretti in carriera; Jannik e Carlos, a 22 e 20 anni, stanno 4-5) e hanno colpito anche il maestro svizzero, che si � espresso sul futuro del tennis tra le righe di una patinatissima intervista con Gq: �Non amo mettere pressione ai giovani — ha detto Roger —, e conquistare pi� di 20 titoli Slam non � mai stata la mia ambizione di partenza n�, credo, di Rafa. Per� i Major qualcuno dovr� pur vincerli e i maggiori indiziati sono proprio Carlos e Jannik�.

� con l’investitura del migliore della storia (se non altro in termini di bellezza) che Jannik � partito per Miami, dove difender� la finale dell’anno scorso. Senza Djokovic in tabellone � difficile pensare a un re che esca dalla terna Alcaraz-Medvedev-Sinner. Stay tuned.


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18 marzo 2024 (modifica il 18 marzo 2024 | 07:42)

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