Cactus e nuvole. Jannik Sinner non trova la sua America dopo il temporale, domina un set ma poi Carlos Alcaraz gli scatena sulla testa la tempesta perfetta, rimandando il sorpasso in classifica.
Le risate dopo il grande scambio, gli errori e la botta al gomito: così Sinner ha ceduto ad Alcaraz
Jannik Sinner interrompe la sua striscia di imbattibilit�, parte dominando il primo set dopo l'interruzione di tre ore per la pioggia, poi Alcaraz al quarto game del secondo set riapre la partita con una vol�e. Ogni punto � combattutissimo, dopo uno scambio particolarmente spettacolare i due rivali-quasi amici ridono

Jannik � battuto in tre set (1-6, 6-3, 6-2) nel match che valeva doppio: finale di Indian Wells , il primo Master 1000 della stagione, e garanzia della seconda posizione nella classifica mondiale dietro quel che resta di Novak Djokovic, il re quasi maturo per abdicare. Il vicer� resta Carlos (chiss� ancora per quanto), che questa notte difender� il titolo (contro il russo Medvedev o l’americano Paul).
Prima delle ostilit�, Jannik e Carlos si danno il cinque. Poi ognuno per s� e il dio del tennis per tutti. � la partita pi� attesa della stagione, un Ok Corral nel Far West della California che promette sudore e pallottole. Invece degli indiani, per�, ci si mette la pioggia. Sul 2-1 Sinner (senza palle break), interruzione: Jannik, da gentiluomo sudtirolese, ospita la raccattapalle sotto il suo ombrello, poi il giudice arbitro manda tutti nello spogliatoio.
La gestione dello stop per pioggia
Diventa, da subito, un’altra faccenda, parallela al tennis: � avvantaggiato chi gestisce con maggior perizia il lungo stop, chi si alimenta meglio, chi si riporta in campo meno tensione e pensieri. Quel qualcuno, inizialmente � Jannik. Alla ripresa, dopo tre ore, senza che cali di un grammo l’intensit� di un confronto che sar� elettrico saecula saeculorum, c’� un’altra inerzia. Alcaraz, che in tutto il torneo aveva commesso 4 doppi falli, cede la battuta con la madre di tutti gli errori. Avanti 3-1 per gentile concessione, Sinner non chiede di meglio: annulla con il servizio un’occasione di controbreak e frusta i cavalli. Dritto, rovescio, schiaffo al volo, altro break. 5-1, 6-1. Barone rosso ingiocabile. In tribuna, spintasi fino al deserto, applaude mezza Hollywood.
La differenza, fin qui, l’ha scavata il servizio, oltre agli errori gratuiti dello spagnolo (5 nel primo set), che di fronte alla solidit� dolomitica del rivale perde spesso la misura dei colpi. Sinner, invece, non vacilla. Era un anno intero (semifinale di Indian Wells 2023, stesso campo) che Ercolino non batteva l’azzurro. Sinner non � rimasto fermo, si � incamminato sul sentiero erto di una crescita esponenziale che gli ha permesso di salire a quota 19 nella striscia di successi consecutivi interrotta dallo spagnolo (16-1 in questa stagione); Alcaraz si � incantato a guardare se stesso, nel braccio ha tante di quelle soluzioni da far fatica a scegliere. La quantit� di Carlos � un (meraviglioso) problema da gestire, la chiarezza cartesiana di Jannik una risorsa, finch� dura.

Il grande scambio e le risate
Al quarto game del secondo set, ecco la reazione dello spagnolo: attacco di dritto e vol�e che riapre la partita (3-1 Alcaraz), ogni punto � spettacolare o perlomeno lottatissimo, dopo un cheek to cheek a rete scambiandosi angoli acutissimi quei due se la ridono: pubblico in visibilio. Calano gli errori, decolla lo show, affidato al funambolo di Murcia e allo scienziato di Sesto Pusteria, gli opposti che — inevitabilmente — si attraggono. Sul 4-2 e sul 5-3 Jannik pu� riprendersi il malloppo: in occasione della prima palla break � troppo frettoloso, sulla seconda � un mago Alcaraz (passante di rovescio millimetrico sulla riga). 6-3 meritato, con il ricamo della palla corta. Adesso � un altro Alcaraz.
� calata la percentuale di prime di Sinner (65%), � salita quella di Alcaraz (69%). Urge ritrovare la prima, per tenere sotto pressione l’ossesso. Con l’obiettivo di martellare l’avversario sull’angolo destro, il barone rosso sparacchia via tre dritti e si tocca il polpaccio della gamba sinistra. C’� una palla break per Carlos, che Jannik cancella andando a rete (smash). Cahill, forse per accorciare gli scambi e sorprendere lo spagnolo, gli consiglia – se se la sente – di provare il serve and volley. Invece l’azzurro sbaglia il quarto dritto del game, aprendo la porta al vento del deserto . Alcaraz la spalanca con un calcio ed entra (2-1), con Jannik che si tuffa per parare una vol�e d’istinto dell’avversario, battendo gomito destro e mano per terra. Niente di grave, ma la botta c’� stata.
Carlos annusa il sangue, estrae i canini, torna dominante nel confronto animale e non si fa pi� prendere. 3-1, 5-1 con Sinner falloso come non lo si vedeva da mesi, il dritto regredito a colpo pi� incerto; Ercolino, di contro, sempre pi� performante. �Dai tutto quello che hai� gli chiede Cahill. Jannik ci prova, per� � tardi (6-2). In finale a Indian Wells ci va Carlos Alcaraz, tornato su livelli stellari: un piacere per gli occhi, un dono per il tennis. Ma l’assalto alla diligenza da parte di Jannik Sinner � solo rimandato. Se ne riparla a Miami, che � dietro l’angolo. Stay tuned.
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17 marzo 2024 (modifica il 17 marzo 2024 | 14:20)
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