Sinner: «Il segreto del successo? Conta anche come tratti chi ti sta accanto»

di Gaia Piccardi

Jannik Sinner ha parlato per un'ora nella sede della Federtennis: �Resto quello di prima, gioco a tennis e alla Play�. Su Berrettini: �MI ha aiutato tante volte, ora se lui ha bisogno di me ci sono�

Sinner: «Il segreto del successo? Conta anche come tratti chi ti sta accanto»

Roma Fiumi di parole, ma non andr� a Sanremo. Il vero romanzo nazionalpopolare � Jannik Sinner che corre sul tapis roulant dell’albergo prima di andare alla Farnesina (il ministro Tajani lo ha nominato ambasciatore dello sport italiano nel mondo), poi intrattiene la stampa un’ora nella nuova sede della Federtennis e a fine giornata fa aprire il Colosseo per essere fotografato nel luogo pi� iconico della citt� (una richiesta sua), nono re di Roma (dopo Totti).

Forse il Paese non � pronto per la professionalit� di un 22enne che ieri ha richiamato all’ordine il team (�Tenetevi pronti, si torna a lavorare�) e che non � attirato dai lustrini del festival (�Quando inizia Sanremo sar� gi� tornato ad allenarmi: far� il tifo da casa�), lontano dalla sua valle e dalla sua cultura. Dedicare l’Australian Open ai genitori � stato un pensiero carino con conseguenze (�Adesso hanno un sacco di persone fuori dalla porta ad aspettarli... ho fatto un casino�), il corpo � a Roma (oggi � atteso al Quirinale con la squadra di Davis) ma la testa gi� a Rotterdam, il torneo dove torner� in campo da campione Slam (�Devo farmi trovare pronto�).

� convinto che il segreto del suo successo trasversale risieda nella semplicit� (�Sono lo stesso Jannik di due settimane fa, ho 22 anni, mi piace giocare a tennis e alla Play, certo per farmi conoscere devo vincere ma conta anche come gestisci successo e insuccesso, come tratti chi ti sta accanto�), rivendica la scelta di Montecarlo (�Ci sono i campi e i top player con cui allenarsi, vado al supermercato con zero problemi: io ci sto bene, mi sento a casa�), spiega perch� non torner� a Sesto Pusteria per un po’: �Volevo andare dai miei ma � successa una tragedia, un incidente con tre morti, e non me la sono sentita. Non saprei cosa dire, come reagire: fare festa adesso non � assolutamente il caso�.

� anche per la sua sensibilit� che il bravo figlio di Hanspeter e Siglinde (�Pap� ogni tanto cucina ancora al rifugio, mamma d� una mano ai nonni: l’etica del lavoro l’ho imparata dai miei, appena sveglio la prima cosa a cui penso � allenarmi�) ha sedotto l’Italia, l’aspetto rassicurante, naive se non capisce le domande, passa con disinvoltura dall’appeal del fuoriclasse quando arriva con la coppa australiana all’aria del nerd simpatico quando ci traduce dal tedesco. Sotto i ricci rossi, le facce buffe di Jannik Sinner, impavido (�Non ho paura di niente, parliamo di tennis: se il mio avversario � migliore, gli stringo la mano e torno ad allenarmi�), manageriale (�A 20 anni ho fatto una scelta che sembrava folle: cambiare coach. Mi sono buttato nel fuoco, senza garanzie, volevo sperimentare un altro metodo di lavoro�), amico vero (�Alex Vittur � la persona che mi conosce meglio: se ho un problema, vado da lui. Sa com’ero e come sono, parliamo la stessa lingua, devo ringraziarlo�), giovane uomo saggio: �I social non mi piacciono perch� non sono la verit�, i ragazzi stiano attenti ai messaggi sbagliati; io li uso poco e vivo felice, anzi, forse meglio�.

Tra un augurio a Berrettini, che oggi sar� al Quirinale (�Spero torni presto, Matteo mi ha aiutato, ci tengo molto a lui: se ha bisogno, io ci sono�) e un pensiero a Tomba (�Alberto dice che sono un supereroe, purtroppo non � vero, l’avevo invitato a Natale ma non poteva: sciare con lui sarebbe molto speciale...�), Jannik sventa la prossima polemica — dopo Sanremo e Montecarlo —, che si annida dietro l’angolo. �Sono curioso di condividere l’esperienza dell’Olimpiade con tanti atleti diversi: sar� un momento importante della mia crescita. Portabandiera? Oggi non ci penso proprio�. Anche perch� uno dei requisiti del Coni � aver vinto un oro olimpico: come potrebbe mai Sinner scavalcare mostri sacri dell’olimpismo italiano come Paltrinieri e Tamberi? Settati gli obiettivi (�Fare bene in tutti gli Slam, andare a caccia in ogni torneo�), assaporato il gusto di un Major (�Non ci saranno solo settimane buone, lo so�), il dovere morale che si impone � migliorare (�La forza, la resistenza, posso servire meglio, posso fare tutto meglio�) in vista del prossimo step: �Prover� a diventare n.3 del mondo, un piccolo passo, mi hanno insegnato a inseguire ogni palla, anche quelle impossibili�. E ieri sera, vivaddio, � uscito a cena.


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1 febbraio 2024 (modifica il 1 febbraio 2024 | 07:46)

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