Nuovi dazi sul grano russo. Ma Francia e Polonia: servono anche per quello ucraino

I dazi «ridurranno la capacità della Russia di sfruttare l’Ue a vantaggio della sua macchina da guerra», ha sottolineato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’effetto finale è paragonabile a quello delle sanzioni, con la differenza che in quel caso serve l’unanimità per approvarle e in più occasioni l’Ungheria ha trascinato la decisione prima di dare il via libera. «Stiamo agendo, a livello europeo, per rispondere alle preoccupazioni dei nostri agricoltori — ha spiegato von der Leyen al termine del Consiglio europeo —. Con maggiore flessibilità, regole più semplici e sforzi per migliorare la loro posizione nella filiera agroalimentare. Adesso tocca anche agli Stati membri fare la loro parte». E ha aggiunto che «allo stesso tempo, manteniamo il nostro fermo sostegno all’Ucraina». Su questo però la situazione è più complicata perché gli agricoltori europei protestano contro i prodotti agricoli ucraini a basso costo che hanno inondato il mercato interno, facendo concorrenza sleale.