Difesa, su Microtecnica scatta il «golden power»: stop del governo alla francese Safran

Difesa, su Microtecnica scatta il «golden power»: stop del governo alla francese Safran Difesa, su Microtecnica scatta il «golden power»: stop del governo alla francese Safran

Il governo italiano oppone il veto all’acquisizione di Microtecnica da parte della francese Safran. A rivelarlo è la stessa azienda transalpina. «Safran è stata informata della decisione del Governo italiano di esercitare il Golden Power, opponendosi così alla cessione di Microtecnica, società titolare delle attività in Italia del gruppo Collins Aerospace» per cui a luglio Safran ha presentato una proposta di acquisto da 1,8 miliardi di dollari.

Le motivazioni del golden power

Secondo il Financial Times, nel decreto il governo italiano motiva la decisione con il timore che Safran non avrebbe assicurato la priorità alle linee di produzione di interesse per la difesa nazionale. L’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni afferma inoltre di essersi previamente consultato con quello tedesco che avrebbe segnalato preoccupazioni riguardo a un’eventuale interruzione nell’approvvigionamento di ricambi e servizi di manutenzione per i jet Eurofighter e Tornado, contemplati nei programmi di difesa della Nato.

Il disappunto di Safran

L’esercizio del golden power ha sorpreso Safran che, comunque, «rimane impegnato nella transazione e sta lavorando con tutte le parti per determinare i passi successivi appropriati», si legge in una nota. Che il veto italiano non fosse previsto, però, emerge dalle dichiarazioni affidate dall’amministratore delegato del gruppo francese, Olivier Andriès, al quotidiano britannico. «Danno per scontato il peggiore scenario riguardo alle nostre intenzioni di supportare equamente e dare priorità all’Eurofighter», ha sottolineato il manager. «È piuttosto ironico perché siamo già fornitori dell’Eurofighter e di altri programmi di difesa italiani attraverso altre controllate».

Le conseguenze sulle alleanze europee

Sinora il golden power era stato impiegato soprattutto per bloccare operazioni da parte di imprese cinesi o, comunque, con sede al di fuori dell’Unione europea. Safran è invece un’azienda europea che, peraltro, ha fra i principali azionisti lo Stato francese, con una partecipazione dell’11,2%. Andriès si è detto anche sconcertato dall’opposizione all’acquisto di Microtecnica da parte di un gruppo francese dal momento che sinora l’azienda italiana era parte del colosso della difesa americano Raytheon Tecnhologies. «È un segnale davvero brutto inviato da Italia e Germania per il futuro della collaborazione europea nel settore della difesa».

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