La partita del commissario per l’Italia, Von der Leyen prepara la lettera: «Chiederò di indicare un uomo e una donna»
La presidente della Commissione deve definire la nuova squadra. Politiche di coesione e Trade i portafogli più interessanti per un'eventuale nomina di Fitto
Dalla nostra inviata
STRASBURGO - «Nelle prossime settimane, chiederò ai leader di presentare i loro candidati. Scriverò una lettera, come ho fatto l’ultima volta, e chiederò la proposta di un uomo e di una donna come candidati. L’unica eccezione è, come l’ultima volta, quando c’è un commissario in carica che rimane. E poi intervisterò i candidati a partire da metà agosto». La presidente riconfermata della Commissione, Ursula von der Leyen, è pronta a mettersi al lavoro e iniziare a definire la sua squadra. «Voglio scegliere i candidati più preparati che condividono l'impegno europeo - ha spiegato in conferenza stampa dopo il voto del Parlamento europeo-. Ancora una volta, punterò a una quota equa di uomini e donne al tavolo del Collegio. Il nuovo team si preparerà a superare con successo le audizioni del Parlamento. E poi cercherò di nuovo la conferma di questa Camera».
Il voto del partito della premier Meloni contro la presidente rappresenta «uno spartiacque» e «una svolta nel profilo politico del governo italiano», spiega un’autorevole fonte europea al Corriere, ma «non pregiudicherà il peso del commissario che sarà attribuito all’Italia», che resta la terza economia dell’Ue. È possibile invece che «possa pregiudicare la possibilità di una vicepresidenza esecutiva», insomma l’ingresso nella cabina di regia della Commissione.
Del resto a Bruxelles già nei giorni scorsi c’era la sensazione che la presidente non fosse orientata a concederla a Roma ma pensasse a una vicepresidenza semplice. Potrebbe sfumare anche l’ipotesi di un eventuale ruolo legato al Pnrr, che comunque sarebbe stato limitato perché è un dossier che dipende dal commissario all’Economia e fa capo alla Dg Recover che dipende direttamente dalla presidente von der Leyen.
Cosa si possa aspettare l’Italia — è il ragionamento a Bruxelles — dipenderà da chi Roma manderà in Europa. Se dovesse essere confermata l’ipotesi di Raffaele Fitto, i portafogli più interessanti per l'Italia sarebbero quello attualmente di Elisa Ferreira alla Coesione e riforme, ma anche il Trade, delega che il vice Dombrovskis non sembra più intenzionato a tenere (sarebbe interessato all'Allargamento). Oppure il Bilancio, che in realtà non permette grandi movimenti perché i fondi a disposizione sono limitati.
Il commissario francese Breton sembra intenzionato a non mollare il Mercato unico e l’industria, quindi questo maxi portafoglio sarebbe fuori gioco. Sarebbe invece una «provocazione politica», prosegue la fonte, se venisse affidato all’Italia il nuovo commissario al Mediterraneo, così come quello alla Difesa o alle Politiche Abitative, che di fatto sono portafogli relativamente vuoti.
Fondamentale per valutare il peso di un commissario è quante direzioni generali ha sotto la propria competenza e con quale budget. Ma la presidente starebbe ridisegnando la mappa delle Dg e anche dei commissari. Nel suo discorso programmatico ha annunciato ben tre nuovi commissari: Difesa, Mediterraneo e Politiche abitative.
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