Borsa da record, imprese piccole: le cose da fare per attirare più capitali
di Ferruccio de Bortoli
Il 2024 sarà l’anno della recessione? L’economia Ue è in stagnazione, il prossimo anno dovrebbe tornare a crescere ma meno di quanto previsto quest’estate. Nel 2024, la crescita del Pil dell’Ue è attesa all’1,3%, secondo le previsioni d’autunno della Commissione Ue. È una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto all’estate. Nell’area euro la crescita del Pil è prevista all’1,2%. Anche l’economia statunitense sta rallentando. Secondo le previsioni della Fed, il Pil crescerà del 2,6% nel 2023, dell’1,4% nel 2024, dell’1,8% nel 2025 e dell’1,9% nel 2026. «La propensione degli americani a spendere in esperienze, come concerti o vacanze, ha rappresentato il fulcro dell’economia, nonostante alcuni settori abbiano vacillato di fronte a tassi di interesse e pandemie. Tuttavia, la stabilità del mercato del lavoro è stata un baluardo. Un tasso di disoccupazione inferiore al 4% per quasi due anni, un’abbondanza di opportunità lavorative e salari in crescita costante hanno mantenuto i consumatori saldi come una roccia. Ma, attenzione, il vento sta cambiando», spiega Gabriel Debach, Italian market analyst di eToro.
Il numero di americani che hanno presentato nuove richieste di sussidi di disoccupazione è aumentato ai primi di dicembre, anche se solo di misura. Il che potrebbe voler dire che mercato del lavoro americano sta gradualmente perdendo slancio a causa dell’aumento dei costi di finanziamento che frenano la domanda nell’economia in generale.«L’aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione potrebbe essere il segnale premonitore di una crescente disoccupazione. Il treno della recessione sta accelerando, ma non è ancora arrivato, nonostante le voci pessimistiche provenienti dall’immobiliare, dal manifatturiero e dal mercato obbligazionario», prosegue Debach.
di Ferruccio de Bortoli
I rialzi dei tassi di interesse sono davvero finiti? È possibile sperare in un taglio dei tassi nel 2024? «Recentemente la Federal Reserve ha suggerito che siamo sulla vetta della montagna. Le allusioni sono iniziate a luglio, quando il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato di “rischi al ribasso”, aprendo la porta a possibili modifiche dei tassi. Questo ha innescato un’esplosione di aspettative di tagli dei tassi, che ha fatto eco nei mercati azionari di recente. Ora si prevede un taglio dei tassi nel 2024, anche se il momento e la portata rimangono incerti», sottolinea Debach. Nella riunione del 14 dicembre anche la Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse. Ma Lagarde ha ribadito che è necessario restare in modalità restrittiva, frenando le speranze di chi prevedeva un imminente taglio dei tassi.
«Gli asset del mercato monetario hanno registrato una crescita di oltre 1.000 miliardi di dollari quest’anno, il massimo degli ultimi due decenni. I contanti sono stati la coperta rassicurante in un anno di incertezze e volatilità. Tuttavia, i contanti non rimangono immobili per molto. Se i tassi dovessero scendere, potremmo vedere i risparmi riversarsi rapidamente sui mercati», dice l’analista di eToro. «In caso di recessione è possibile che i risparmi rimangano fermi. Ma se le persone dovessero cercare rendimenti più alti, il denaro potrebbe riversarsi sui mercati azionari, soprattutto in caso di taglio dei tassi», aggiunge Debach.
«Se le persone dovessero cercare rendimenti più alti, il denaro potrebbe riversarsi rapidamente sui mercati azionari, soprattutto in caso di taglio dei tassi», continua Debach. Secondo le stime, gli utili dell’S&P 500 dovrebbero crescere dell’11,8% nel 2024. Tutti e 11 i settori prevedono un aumento degli utili, con il settore sanitario in testa alla crescita. Detto questo, le prospettive indicano un altro anno di incertezza e rischi. « Anche in un contesto recessivo, c’è la possibilità che le azioni mantengano una certa resilienza grazie ai tagli dei tassi. In questo contesto, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sui settori ad alta duration», sottolinea l’italian market analyst di eToro.
Nel corso del 2024, secondo l’analista di eToro, l’interesse degli investitori potrebbe spostarsi verso i titoli ciclici, particolarmente sensibili ai tassi. Se l’economia dovesse entrare in recessione, è probabile che molti puntino su quelli che Debach definisce «titoli orsacchiotto», ovvero «grandi società redditizie con bilanci solidi, pronti ad essere abbracciati nel caso di una recessione». Il mercato azionario nel complesso potrebbe mantenere la sua stabilità, anche in caso di peggioramento dello scenario macroeconomico, ma le aziende più piccole e meno redditizie potrebbero trovarsi in difficoltà. Ragion per cui gli investitori potrebbero orientarsi sulle grandi società. Anche le obbligazioni continuano a rappresentare un rifugio contro la recessione. «In periodi di incertezza, la solidità e la sicurezza offerte dai titoli di Stato possono svolgere un ruolo cruciale nella costruzione di un portafoglio resiliente - conclude Gabriel Debach -. Mantenere un equilibrio ponderato tra titoli “orsacchiotto”, asset ciclici e obbligazioni potrebbe offrire una diversificazione strategica»
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07 gen 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Redazione Economia
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