Roberto Burioni: «L’Università deve essere il luogo della tolleranza, non possiamo chiuderci»

di Giusi Fasano

Il virologo Roberto Burioni sulle decisioni anti Israele: �Copiamo il meglio dagli Usa, non queste cose. Vedo eccessi che non mi piacciono. Da studente ho vissuto gli anni Settanta, erano anni caldi ma � meglio non ritirarli fuori�

Roberto Burioni: «L’Università deve essere il luogo della tolleranza, non possiamo chiuderci»

Professor Burioni, in un tweet lei dice: �Non rifiuter� mai di collaborare con colleghi n� discriminer� studiosi di un’altra Nazione per un disaccordo personale sulla politica del loro governo�. A chi si stava rivolgendo?
�A chiunque non abbia capito che l’Universit� � il luogo della tolleranza, e non il contrario�.

Stiamo parlando dei fatti anti Israele che racconta la cronaca dalle Universit� italiane?
�Stiamo parlando di chi impedisce la parola altrui e lo scambio delle idee. Vedo eccessi di intolleranza che non mi piacciono e la cui finalit�, a mio avviso, � quella di rappresentare una ideologia che si chiama pregiudizio�.

Ha potuto notare qualche episodio di pregiudizio nell’Universit� dove insegna?
�Nelle facolt� di Medicina abbiamo a che fare con problemi di salute molto concreti e con gente che soffre e questo problema dell’intolleranza che vedo altrove direi che noi ce lo poniamo molto meno, per fortuna�.

Roberto Burioni — virologo e immulogo — � anche professore ordinario di Microbiologia e Virologia all’Universit� Vita-Salute San Raffaele. Come dice lui stesso: negli atenei di Medicina non si vedono collettivi studenteschi in azione come alla Sapienza, a Torino, a Pisa, a Napoli... Ma non per questo lui si volta dall’altra parte davanti a quel che legge e sente.
�Io leggo i giornali e vedo cosa succede negli Stati Uniti, in Italia... Come si fa a non capire che l’intolleranza � l’opposto dell’Universit�? Le Universit� sono, come dicevo, il luogo dello scambio libero delle idee, anche quelle che non condividiamo, ovviamente. Chiudersi al mondo esterno � profondamente sbagliato. L’unica intolleranza possibile � nei confronti di chi non tollera�.

Angelo Panebianco nell’ultimo editoriale sul �Corriere� parlava di Universit� che hanno tollerato la formazione di �polizie etiche, guardiani del pensiero� che �decidono cosa � consentito e cosa no, chi far parlare chi no�. � cos�?
�Ho letto l’editoriale ma credo che tutto il ragionamento in quel caso sia pi� su un piano politico nel quale preferirei non addentrarmi. Io sono profondamente libertario, per quanto riguarda le opinioni preferisco che si ecceda in tolleranza piuttosto che il contrario. La libert� di opinione � sacrosanta e giusta, e ce n’� bisogno proprio per garantire che qualcuno possa pensare cose che magari noi riteniamo sgradevoli o ingiuste. Io sono molto felice che chiunque possa inneggiare a chiunque senza essere arrestato il mattino dopo. Ma allo stesso tempo non si pu� pretendere che chi non inneggia come te venga escluso o discriminato�.

C’� qualcosa che l’ha colpita particolarmente degli studenti che manifestano nelle Universit� italiane attaccando Israele?
�Guardi, io penso che si possano anche scandire slogan per Hamas, se si vuole. Una persona pu� legittimamente detestare Israele e la politica estera di Israele ma mi pare gravissimo se poi tutto questo si traduce in una discriminazione nei confronti di qualcuno soltanto perch� � israeliano. Mi chiedo: perch� non copiamo il meglio dagli Stati Uniti invece dell’intolleranza nelle Universit�?�.

In che senso �il meglio�?
�Per esempio potremmo copiare il fatto che l� tutti pagano le tasse!�.

Lei vede limiti alla libert� di parola?
�Mi viene in mente quello che scrisse proprio la Corte Suprema degli Stati Uniti in una sentenza del 1919. E cio� che la libert� non � poter gridare “al fuoco” in un teatro affollato. Insomma: chi diffonde notizie pericolose, per esempio sulla salute, pu� danneggiare la comunit� e in quel caso non vale il concetto che si � liberi di dire quel che si vuole�.

Non si � mai schierato quand’era studente universitario? Mai manifestazioni e slogan politici?
�Ho vissuto gli anni Settanta, erano anni caldi, c’erano contrasti gravi... Ma � meglio non ritirarli fuori. Diciamo che non me li ricordo pi��.

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31 marzo 2024 (modifica il 31 marzo 2024 | 07:20)

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