Donald Trump si appresta ad indicare il candidato alla Vicepresidenza che lo affiancherà

Tutto ciò detto, ecco la scheda che ho dedicato al Vicepresidente nel mio Glossario essenziale della politica americana:
Eletto solo a partire dal 1804 in un ‘ticket’ che forma con il candidato allo scranno Presidenziale del suo partito (prima il sistema elettorale non prevedeva una separazione delle due posizioni, ragione per la quale colui che otteneva più Elettori/Delegati diventava Capo dello Stato e il secondo, anche se appartenente ad un differente partito, aveva la funzione appunto vicaria), il Vice, proprio per il fatto di essere il primo in linea di successione del titolare dell’incarico, deve possedere i tre requisiti richiesti dalla Costituzione a chi sieda a White House (cittadinanza dalla nascita, trentacinque anni compiuti, avere risieduto negli States almeno per quattordici anni).
Per il dettato costituzionale, presiede il Senato potendo però votare solo in caso di parità (potere peraltro non da poco essendo nell’ipotesi sempre determinante).
Presiede necessariamente in quanto uscente anche la seduta del rinnovato Congresso nella quale saranno convalidate nel gennaio successivo le elezioni delle due massime cariche.
Per il disposto dell’Emendamento del 1951 che limita a due le possibili elezioni presidenziali è in un particolare caso in grado di governare oltre gli otto anni che configurano due quadrienni e quindi più a lungo di un ‘two terms President’.
Se infatti subentrato al titolare nel secondo biennio di Presidenza può candidarsi, ovviamente, per il mandato seguente, altresì, per quanto eletto, per quello ancora dopo, cosa che gli è invece vietata quando sia succeduto nel primo biennio.
Otto i Vice che si sono seduti sulla poltrona del Presidente a seguito della morte del titolare: John Tyler nel 1841, Millard Fillmore nel 1850, Andrew Johnson nel 1865, Chester Arthur nel 1881, Theodore Roosevelt nel 1901, Calvin Coolidge nel 1923, Harry Truman nel 1945, Lyndon Johnson nel 1963.
Uno quello subentrato a causa delle dimissioni del titolare: Gerald Ford nel 1974.
Due quelli che si sono dimessi (nel 1832 John Calhoun preferì fare il Senatore mentre nel 1973 Spiro Agnew dovette lasciare perché coinvolto in scandali che riguardavano il suo precedente operato di Governatore).
Fino alla approvazione di un Emendamento datato 1967, il Vice deceduto o dimesso non poteva essere sostituito.
Da allora, con una particolare procedura (nomina presidenziale e conferma da parte del Congresso) può esserlo (il primo ad avere avuto modo di seguire tale iter è stato Gerald Ford poi approdato come è stato detto addirittura a White House a causa delle dimissioni di Richard Nixon.
Lo stesso Ford, seguendo la medesima procedura, nominò poi vicario Nelson Rockfeller).
I Vice arrivati alla massima carica esecutiva attraverso elezioni sono stati: John Adams vincente nel 1796, Thomas Jefferson vittorioso nel 1800, Martin van Buren affermatosi nel 1836, George Herbert Bush vincitore nel 1988. Richard Nixon è un caso a parte dato che fu sconfitto nel 1960 mentre era in carica con Eisenhower e si prese la rivincita otto anni dopo.
Joe Biden, per parte sua, è il solo tra i Vice in grado di arrivare alla vetta non immediatamente dopo l’esercizio del vicariato (quando non si presentò) ma a distanza di quattro anni, come sappiamo, nel 2020.
Per un minimo di completezza del discorso, la consorte del Vicepresidente è chiamata Second Lady.