Sinner, semifinale Indian Weels: cosa c'è ancora da migliorare

di Gaia Piccardi

Dopo la vittoria in due set su Lehecka Sinner ha chiesto al suo team di tornare in campo ad allenarsi con una sessione di cesti: c’� da alzare la percentuale del servizio

Sinner, semifinale Indian Weels: cosa c'è ancora da migliorare

Un’altra tacca sul manico della racchetta, la diciannovesima. �Prima o poi, uno che lo batte lo trova� dice Medvedev, che ne sa qualcosa (4 kappa� consecutivi da Pechino in poi). Meglio poi, perch� l’obiettivo della seconda posizione in classifica non � mai stato cos� vicino. La striscia di infallibilit� di Jannik Sinner si allunga, Indian Wells � terreno di caccia come l’Australia e Rotterdam, la semifinale del primo Master 1000 della stagione � blindata. �Per� rimane ancora molto lavoro da fare�. Certo l’inizio d’anno col botto di Djokovic nel 2011 (41 successi di fila) � ancora lontano, ma il mondo cambia cos� in fretta che � difficile stargli dietro: Sinner studia da Djoker e il Djoker, quello vero, conferma la confusione mentale degli ultimi mesi salendo sull’aereo privato per rientrare in Europa. Bye bye Miami Open, con il veloce all’aperto con cui litiga da Melbourne per il momento il numero 1 ha chiuso.

Avvilito dalla disfatta con Luca Nardi, avrebbe deciso di rinunciare alla Florida (non ha punti da difendere) per cercare tra i granelli di terra rossa, da Montecarlo in poi (dove prover� a rientrare anche il fuoriclasse dal chilometraggio limitato, Rafa Nadal), le motivazioni perdute. Non fa caldo, in mezzo al deserto della California, nel gioved� dei quarti di finale. Circolano nuvole temporalesche, tira vento: Jannik si tiene caldo con le maniche lunghe, prova il lancio di palla per capire da dove soffia l’aria, guarda un cielo minaccioso, mai quanto lui. Lehecka � roccioso in risposta, proprio come il suo coach Berdych (n.4 del mondo quando il pianeta era dominato dai tre dinosauri Federer-Nadal-Djokovic), va tenuto lontano dalla riga di fondo e preso in controtempo con un dritto con cui ormai il barone rosso fa quello che vuole (era il suo colpo debole...). Al terzo game, � gi� break: passante di Sinner su avventurosa discesa a rete dell’avversario, 2-1, � il momento di innestare la velocit� da crociera.

Annullata con la battuta un’occasione di controbreak per Lehecka sul 4-3, � tutta discesa. C’� troppo Jannik in campo: Jiri junior figlio di Jiri senior, ex nuotatore, sciatore anche lui da bambino, � travolto. 6-3 in 40’. Vincere con un punteggio severo ha un effetto mortificante sugli altri pretendenti al titolo, convalida la sensazione di imbattibilit�, carica di pressione Alcaraz — che scender� in campo pi� tardi contro Zverev, 3-5 i precedenti — nel gioco di due vite parallele lanciate verso la vetta del ranking dominata ogni giorno con meno convinzione da Djokovic, il sovrano che teme di perdere i suoi possedimenti. Impossibile sradicare un Sinner che ha piantato le radici nel campo.

Nel secondo set � di nuovo break su Lehecka (3-1), alle prese con la solidit� del n.3 del ranking, granitico rispetto alla friabilit� di Rublev e Tsitsipas, eliminati in California dal ceco. Jannik non molla niente: infila due doppi falli in un game, si puntella con il carattere, sale 5-2, chiude 6-3. C’� troppa differenza perch� da questo incrocio nasca un match. L’obiettivo minimo per sperare nel sorpasso ad Alcaraz campione in carica, la semifinale a Indian Wells, � centrato. Dopo il match point Sinner chiede al suo team di tornare in campo ad allenarsi con una sessione di cesti: c’� da alzare la percentuale del servizio (ieri 53% di prime). Subito.


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15 marzo 2024 (modifica il 15 marzo 2024 | 07:06)

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