
Superbonus, accordo nel governo: via libera a un decreto ad hoc dal Cdm
Si è riunito, senza la premier Giorgia Meloni, il Consiglio dei ministri di chiusura del 2023 che ha sul tavolo l’approvazione di alcuni decreti di attuazione della delega fiscale e il Milleproroghe. Ma il tema che ha tenuto più banco negli ultimi giorni è quello del Superbonus, con il pressing – soprattutto di Fi – per avere una proroga del 110% e un Sal straordinario per registrare tutti i lavori del 2023 con la massima incentivazione possibile. E d’altra parte la difesa della linea della fermezza del ministro Giorgetti, preoccupato per l’impatto “radioattivo” della misura sui conti pubblici.

L’accordo sul Superbonus
Sul fronte del maxi-incentivo ai lavori di casa, secondo quanto raccontato da fonti di maggioranza e di governo si è trovata una convergenza in un vertice ante-Cdm con i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Da lì, il governo ha approvato un decreto ad hoc in Cdm, evitando così di inserire l'intervento nel decreto Milleproroghe, ma in un provvedimento ad hoc. Non si tratta, viene specificato, di una proroga ma di una misura mirata: un meccanismo che valuterebbe l'effettivo stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre, con lo Stato a coprire la percentuale mancante per raggiungere il 110%. Sul tavolo, prima del Cdm, c’era anche una sanatoria nell'eventualità in cui non si riuscisse a coprire i lavori, per evitare che i cittadini paghino le sanzioni.
"Accordo positivo", scrivono da Forza Italia su X. “Tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli”. Qualche dettaglio in più da Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri: “Continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12. Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori".
Milleproroghe
Detto della soluzione che si delinea sul Superbonus, sul tavolo del governo c’è il Milleproroghe. Nelle bozze circolate la vigilia, nel testo ci sarebbe anche l'ipotesi di una breve proroga delle agevolazioni agli sportivi in arrivo dall'estero. Secondo la bozza, ci sarebbe una mini-finestra (che varrebbe di fatto per il mercato di gennaio della Serie A) per continuare a ricevere le incentivazioni, tagliate dal decreto sulla fiscalità internazionale: restano valide per atleti che trasferiscono la residenza in Italia entro il 31 dicembre o per i rapporti di lavoro sportivo stipulati entro la stessa data. E sono prorogate al 29 febbraio "se le società sportive sono in regola con i contributi”.
Nel Milleproroghe, oltre alla questione degli sportivi, una grossa fetta dei provvedimenti riguarda le assunzioni ma dovrebbe entrarvi anche la proroga della fatturazione elettronica per i medici. Oltre alla questione dello spostamento dei fondi per la previdenza integrativa, con la retromarcia sull’assegnazione di risorse ad Assoprevidenza dopo l’intervento in prima persona di Meloni.
Decreti fiscali
In arrivo, poi, tre decreti di attuazione della delega fiscale (Statuto del contribuente, cooperative compliance ovvero accordo tra Fisco e grandi imprese sul dovuto, contenzioso tributario) e il quarto che contiene il primo modulo della riforma Irpef, con il taglio a tre aliquote e un beneficio fino a 260 euro per le buste paga dei contrbuenti. Si aspetta la definizione delle detrazioni che verranno salvata dal taglio per 260 euro (in modo da annullare il beneficio) per i redditi sopra 50mila euro: oltre a quelle per le spese sanitarie, dovrebber esser esentate dalle forbici anche quelle per le erogazioni liberali.