Dongfeng, i cinesi dell’auto (con Berlusconi) puntano alla fabbrica ex Maserati di Grugliasco
di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi
L’industria dell’auto va incontro alla prima frenata dal 2020. Le trimestrali di Stellantis, Volkswagen e Mercedes-Benz danno la misura delle incertezze in cui si dibatte il settore, stretto fra i piani di investimento miliardari per la transizione energetica e l’ancora mancante adozione di massa delle auto elettriche. Tutte le case hanno visto ridursi i ricavi a causa di un calo delle vendite in attesa del lancio di nuovi modelli e dell’arrivo di nuovi incentivi. Nonostante le rassicurazioni riguardo al rispetto delle stime di crescita per il 2024, così, gli investitori stanno punendo i titoli in Borsa: Stellantis cede il 3,1%, Volkswagen il 2,3% e Mercedes-Benz il 4,2%.
Stellantis è stata la prima casa a pubblicare il bilancio trimestrale. I ricavi del gruppo nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot sono diminuiti del 12% a 41,7 miliardi rispetto al periodo gennaio-marzo del 2023. Il calo è dovuto da un lato ai minori volumi e dall’altro al calo del prezzo medio di vendita, spiega una nota di Stellantis. Le consegne sono scese del 10% a poco più di 1,3 milioni di unità, con una discesa accentuata negli Stati Uniti (-20%), da sempre motore dei profitti del costruttore. «Mentre il confronto anno su anno delle consegne e ricavi netti del primo trimestre 2024 risulta difficoltoso per la transizione verso il nostro portafoglio prodotti di nuova generazione basato sulle nuove piattaforme, abbiamo conseguito un netto miglioramento nelle dinamiche commerciali con le vendite ai clienti finali maggiori rispetto alle consegne alla rete», ha sottolineato la direttrice finanziaria Natale Knight. «Stiamo riducendo le scorte per rafforzare i nostri prezzi già solidi in termini relativi in vista del lancio di prodotti nuovi o mid-cycle quest’anno nelle regioni chiave».
di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi
Lievemente meglio è andata a Volkswagen che ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi per 75,5 miliardi di euro, in calo dell'’1%, ma con un utile netto in flessione del 21,6% a 3,7 miliardi. Le auto vendute sono scese del 2% a 2,08 milioni di unità. «Ci aspettiamo ulteriore slancio nel corso dell'anno dal lancio di oltre 30 nuovi modelli di tutti i marchi», ha dichiarato Arno Antlitz, cfo e coo di Volkswagen. «In questo contesto - aggiunge -, sarà
particolarmente importante contrastare vigorosamente l’aumento
dei costi fissi ed esercitare una disciplina sugli investimenti». Le vendite sono cresciute del 2% nell’Asia-Pacifico e del 19% in Sudamerica
mentre sono diminuite del 10% in Nord America e del 5% in Europa
e nel resto del mondo.
Quanto all’altro colosso tedesco, Mercedes Benz ha visto i profitti netti contrarsi del 25% a 3,02 miliardi di euro, a fronte di un calo del 4% dei ricavi a 35,87 miliardi. Complessivamente le vendite di auto sono scese dell'8% a
462.978 unità, mentre quelle dei van sono salite del 7% a 105.425 unità.
«Restiamo vigili riguardo alle previsione macroeconomiche e geopolitiche - ha rimarcato il responsabile finanziario del consiglio di gestione Harald Wilhelm - e confermiamo le nostre stime per l'intero esercizio».
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