Mfe-Mediaset vola in Borsa dopo i conti: dividendo confermato e pubblicità in crescita

Mfe-Mediaset vola in Borsa dopo i conti: dividendo confermato e pubblicità in crescita Mfe-Mediaset vola in Borsa dopo i conti: dividendo confermato e pubblicità in crescita

Mfe corre in Borsa dopo la pubblicazione dei conti dei nove mesi, superiori alle attese del mercato, e la conferma della politica di dividendi. I titoli con e senza diritti di voto speciale dell’ex Mediaset guadagnano rispettivamente il 5 e il 6% a Piazza Affari, portando la capitalizzazione del gruppo al di sopra degli 1,4 miliardi di euro.

I risultati di Mfe nei nove mesi

Fra gennaio e settembre Mfe-Mediaset ha registrato ricavi netti consolidati per oltre 1,8 miliardi, in lieve calo rispetto agli 1,9 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, un risultato netto operativo di 98,3 milioni, e un utile netto di 71 milioni contro i precedenti 78,5. Il dato sui profitti viene considerato dal gruppo «molto positivo», perché «va esaminato tenendo anche conto di alcune poste differenziali». Ossia, del considerevole calo del contributo della partecipata tedesca ProsiebenSat1 Media, dell’aumento degli oneri finanziari pagati sul debito a causa della crescita tassi di interesse e dell’incremento della quota azionaria nelle attività spagnole del gruppo. Soddisfazione anche per la raccolta pubblicitaria che, nonostante un mercato in rallentamento, è rimasta stabile nei nove mesi e ha accelerato fra ottobre e novembre. «I ricavi pubblicitari di Mfe-Mediaset in Italia nei primi undici mesi dell’anno sono stimati in crescita tra l’1% e l’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022», ha sottolineato Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia.

La politica di dividendi

In scia a questi risultati, il direttore finanziario di Mfe, Marco Giordani, ha confermato la politica di dividendi recentemente approvato dal gruppo, con la previsione di «distribuire almeno il 50% dell’utile netto». Il manager ha inoltre sottolineato che l’integrazione tra le attività italiane e spagnole prosegue «più rapida del previsto», con una stima per i costi operativi dell’intero 2023 migliorata a 2,46 miliardi. Nei primi nove mesi dell’anno, del resto, i costi operativi complessivi consolidati (costi del personale, costi per acquisti, servizi e altri oneri, ammortamenti e svalutazioni di diritti e di altre immobilizzazioni) del gruppo Mfe-Mediaset sono calati del 2,1%, scendendo al di sotto della soglia degli 1,8 miliardi.

I dossier m&a

Durante la presentazione dei conti agli analisti, Giordani si è soffermato sulle operazioni straordinarie sul tavolo di Mfe. Interrogato sulla possibilità di allargare il polo televisivo europeo al portogallo, il cfo ha ammesso che il gruppo sta «ricevendo molto interesse da diverse aree geografiche» grazie anche al «nuovo approccio per la pubblicità integrata», ma ha precisato che al momento non c’è « nulla di concreto e di operativo». Quanto alla possibile fusione fra le torri di Rai Way e quelle di Ei Towers, partecipata al 40% da Mfe, Giordani ha detto di non scorgere «accelerazioni nel processo di aggregazione».

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