Regionali, Meloni adesso non esclude la rottura: se non arretrano ognuno andrà per sé

L’avvertimento di Tajani sulla Basilicata: Bardi non si tocca

Regionali, Meloni adesso non esclude la rottura: se non arretrano ognuno andrà per sé

A Sciarpa e berretto giallorosso, Maurizio Gasparri sta entrando allo stadio Olimpico per il derby Lazio-Roma quando ammette che la coalizione di governo non � mai stata cos� vicina alla rottura sulle Regionali:Il gioco si � fatto complicato. Quando si arriva alla finalissima devono intervenire i capitani delle squadre, i Rivera, i Mazzola...�. E quindi i Salvini, i Tajani e soprattutto le Meloni. Ma un vertice all’orizzonte ancora non c’�, il che conferma quanto concreto sia il rischio di uno strappo. Come spiegano i fedelissimi della premier, ci si siede al tavolo solo quando c’� l’accordo, altrimenti �si finisce per sancire la spaccatura�.

Nessuna schiarita, anzi. Nonostante settimane di trattative e litigi, l’accordo ancora non c’�. Prova ne sia la formula con cui il braccio destro della fondatrice di FdI, Fazzolari, ha avvisato i naviganti dalle pagine del Corriere: nella scelta dei candidati alle amministrative bisogna tenere conto dei rapporti di forza. I meloniani vogliono far pesare non solo i voti del 25 settembre 2022, che hanno permesso la nascita dei pi� grandi gruppi del Parlamento, ma anche l’ascesa nei sondaggi. L’aver preso lo 0,7 in una sola settimana non �, per Meloni e i suoi, un dettaglio di poco conto. E la premier lo avrebbe energicamente ricordato al suo vice nella telefonata di due giorni fa, che alcune fonti di governo confermano e altre smentiscono.

Nelle ultime ore i toni si sono alzati ancora, in pubblico come nei contatti riservati. Salvini in tv da Bruno Vespa si dice fiducioso, �si trover� la quadra�. Ma intanto spara avvertimenti a tutto campo, dice (a Meloni e Tajani), che se salta Solinas in Sardegna saltano anche Marsilio in Abruzzo e Bardi in Basilicata. E se fino a ieri mattina a via della Scrofa avevano l’impressione che il capitano leghista stesse �mandando avanti Andrea Crippa�, per non esporsi in prima persona, a sera hanno cominciato a prendere sul serio le minacce di Salvini. Braccio di ferro. Muro contro muro. E Giorgia Meloni, com’� noto, non ama fare passi indietro. Ecco allora la controminaccia di FdI: �Se la Lega non cede finir� che ci spaccheremo e ognuno andr� per la sua strada, ma � chiaro che non conviene a nessuno�. E non conviene soprattutto al Carroccio, � il non detto.

�Salvini in Sardegna vale il 3%�, malignano i meloniani e ricordano che Solinas nei sondaggi sui governatori pi� amati � ultimo in classifica. E che il presidente uscente non gode dell’appoggio delle decisive liste locali, riformiste e moderate. Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari che Meloni vuole alla guida della Regione, quanto a consenso non sta messo molto meglio. Eppure lei lo ha blindato e non intende ripensarci, anche a costo di perdere l’isola. Il rischio esiste, perch� in Sardegna Schlein e Conte hanno siglato l’intesa sul nome di Alessandra Todde, che appare forte abbastanza da non temere la corsa solitaria dell’ex governatore Soru.

L’alternativa allo strappo, a sentire i dirigenti di FdI, � che Salvini rinunci a Solinas per far posto a Truzzu, che in Umbria resti Donatella Tesei e che in Basilicata salti l’azzurro Bardi, da sostituire con un leghista. Ma i forzisti non ci stanno e annunciano le barricate. �Bardi non si tocca, � escluso�, � il mandato che Antonio Tajani ha dato ai suoi parlamentari. Forza Italia si sente sottorappresentata e il segretario � pronto a mettere sulla bilancia i voti del suo partito, in proporzione al numero attuale di governatori: oltre alla Basilicata il Piemonte, il Molise, la Calabria e la Sicilia. Ci sarebbe l’exit strategy del lodo Crippa, l’invito cio� a FdI a �consolarsi� (nel 2025) con la conquista delle �rosse� Emilia-Romagna, Toscana e Campania. Ma la premier ha gi� detto che non se ne parla, per lei sul tavolo c’� solo il risiko del 2024. Ecco perch� tra Palazzo Chigi e via della Scrofa la suggestione della rottura non � pi� un tab�.

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11 gennaio 2024 (modifica il 11 gennaio 2024 | 07:01)

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