Benzina, in autostrada il prezzo vola oltre 2,5 euro al litro: le ragioni dei rincari

I prezzi della benzina alla pompa tornano a sfondare la soglia psicologica
dei 2,5 euro al litro al servito in autostrada, segnala Assoutenti, che ha
monitorato i listini comunicati dai gestori all'apposito osservatorio del
ministero. Nell'infografica di GEA, la rilevazione quotidiana diffusa dal Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, secondo cui il prezzo medio della benzina in modalità self in autostrada è salito a 1,985 euro al litro e quello del gasolio a 1,906 euro. Fuori dalle autostrade, l'Alto Adige resta la zona più cara d'Italia con la benzina a 1,946 euro/litro, mentre i prezzi più bassi per la benzina sono nelle Marche, 1,886 euro/litro. 

Che cosa succede nella filiera

In termini puramente industriali il carburante che si paga alla stazione di rifornimento dovrebbe riflettere i prezzi del petrolio di un mese prima circa, perché questo è un lasso di tempo che di solito separa l’acquisto del greggio da parte delle società di raffinazione e la vendita della benzina o del gasolio al dettaglio. Nella realtà però l’intera filiera tende a scaricare ai consumatori gli aumenti delle quotazioni del barile prima di subirli: vende il carburante da greggio comprato ai vecchi prezzi più bassi come se lo avesse pagato alle nuove quotazioni aumentate. Quanto all’Italia, la situazione di partenza è nota: al netto delle tasse il carburante nel nostro Paese costa meno che nella media europea, ma una volta aggiunto l’onere fiscale il prezzo al consumatore risulta più che raddoppiato e in assoluto fra i più alti dell’Unione.

Le regioni più care

«Il superamento della soglia di 1,9 euro per la benzina in modalità self è una stangata di primavera della quale avremmo volentieri fatto a meno, un rialzo allarmante visto che rischia di riaccendere  l'inflazione che già a marzo è schizzata all'1,3%, dal +0,8% di febbraio», attacca invece Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. Per la benzina in modalità self, rispetto alle Regioni, secondo l'elaborazione effettuata dall'Unc, è Bolzano la provincia autonoma peggiore con un prezzo al litro pari a 1,946 euro. A seguire la Basilicata con 1,936 e poi viene la Calabria con 1,935 euro. Le più virtuose sono invece le Marche con 1,886, poi il Veneto con 1,893. Nel Lazio si pagano invece 1,895 euro al litro.

Il prezzo massimo in modalità self

Il prezzo della benzina raggiunge il livello massimo da sei mesi, attestandosi a 1,911 euro al litro al self. Non va meglio per il diesel, che raggiunge quota 1,811 mentre diventano «inavvicinabili» i prezzi al servito. Rincari elevatissimi - denuncia Federconsumatori - «che pesano sulle tasche degli automobilisti, specialmente ora che, con il bel tempo, molte famiglie si organizzano per qualche trasferta fuori porta. Si tratta di prezzi che si attestano ben al di sopra di quanto dovrebbero: secondo le stime dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell'andamento del costo del petrolio che dell'andamento del cambio euro/dollaro, la benzina registra un sovrapprezzo di ben 6 centesimi al litro, il gasolio addirittura di 9 centesimi al litro». 

L’aggravio per le famiglie

Questo si traduce in aggravi estremamente rilevanti: solo in termini diretti, per il carburante, considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende, a causa di questi sovrapprezzi 72 euro in più annui. Per quanto riguarda il diesel va anche peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +81,00 euro annui. A destare forte preoccupazione sono anche i rincari indiretti, visto che nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l'84% su gomma: secondo i nostri calcoli, con tali sovrapprezzi, si determinano ricadute di +79,70 euro annui a famiglia.

Occhio ai fenomeni speculativi

Per Federconsumatori è necessario intervenire per arginare, da subito, questa nuova corsa al rialzo, monitorando eventuali fenomeni speculativi; operando un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo, oppure definendo un'accisa mobile realmente efficace; scorporando le accise dall'applicazione dell'Iva sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l'imposizione di una tassa su un'altra tassa. «Soprattutto - sottolinea l'associazione - è necessario che il governo non abbassi la guardia e non abbandoni i cittadini anche su questo fronte, come ha già fatto, troppo prematuramente, su quello di energia elettrica e gas».

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