Papa Francesco “ancora un po’ raffreddato”: all’udienza fa leggere il discorso a un collaboratore

Presente ma “ancora un po’ raffreddato”: papa Francesco, che nei giorni scorsi ha annullato gli impegni per una lieve influenza, ha così preferito far leggere la catechesi, all’udienza generale che ha presieduto oggi in Vaticano, a un collaboratore.

“Ancora sono un po’ raffreddato”, ha detto Bergoglio con una voce affievolita, “per questo ho chiesto a monsignor Ciampanelli di leggere la catechesi.

L’appello per i civili colpiti dalle guerre

Il Papa è giunto sorridente nell’aula Nervi, dove si svolge l’appuntamento del mercoledì, in sedia a rotelle, ed ha poi assistito in silenzio all’udienza generale, per poi riprendere la parola al momento finale dei saluti in lingua italiana e degli appelli. “Non dimentichiamo i popoli che soffrono a causa della guerra, Ucraina, Palestina, Israele e tanti altri”, ha detto Francesco, “e preghiamo per le vittime dei recenti attacchi contro luoghi di culto in Burkina Faso come pure per la popolazione di Haiti dove continuano i crimini e i sequestri delle bande armate”. In vista dell’anniversario della convenzione internazionale sulle mine anti-persone, Bergoglio ha sottolineato come questi “subdoli ordigni” ricordano “la drammatica crudeltà delle guerre e il prezzo che le popolazioni civili sono costrette a subire”. Il Pontefice argentino si è poi soffermato, come ogni mercoledì, a salutare i presenti.

Appuntamenti saltati e confermati

Dopo la settimana di sospensione degli eventi pubblici, per l’annuale ritiro spirituale di Quaresima, Francesco ha annullato un’udienza sabato scorso e di nuovo lunedì. Domenica ha invece presieduto come sempre la preghiera domenicale dell’Angelus.

La vanagloria colpì anche san Paolo

Il prelato che ha incaricato ha letto una catechesi che, proseguendo un ciclo dedicato ai vizi capitali, era incentrata oggi sulla vanagloria e l’invidia, un fenomeno, quest’ultimo, evidente sin dal racconto biblico di Caino e Abele: “Alla radice di questo vizio c’è una falsa idea di Dio: non si accetta che Dio abbia la sua matematica, diversa dalla nostra”, ha scritto il Papa. Quanto alla vanagloria, anche san Paolo ne era affetto, ha notato Bergoglio: a lui Gesù rispose che “la forza si manifesta pienamente nella debolezza”.