Sardegna al voto, la partita dei leader

di Antonio Polito

La premier e la segretaria pd hanno molto da perdere (o da guadagnare)Una delle due scivoler� e far� tanto rumore

Sardegna al voto, la partita dei leader

Una delle due cadr�, e far� molto rumore. Giorgia ed Elly si giocano tanto nelle elezioni sarde, l’isola sceglier� il governatore tra le 6,30 e le 22. La posta in gioco � meno alta per le due mezze ali dei rispettivi schieramenti, Salvini e Conte: entrambi vincono qualcosa anche se perdono. Normale routine per quelli di centro, Tajani, Calenda, Renzi: pi� che alla vittoria delle coalizioni, pensano alle loro percentuali.

In gioco �l’invincibilit� di Meloni

Quando sei in testa ai sondaggi da sedici mesi, levitando sugli altri partiti e perfino sul tuo, in perpetua luna di miele con gli italiani, l’ultima cosa che vuoi � perdere un’elezione regionale a tre mesi dalle europee. Soprattutto se hai scelto la Sardegna per un regolamento di conti con il tuo partner, hai imposto il candidato, e ti sei messa in modalit� �adesso vediamo chi comanda qui�. Se stasera Alessandra Todde sar� governatrice della Sardegna, Giorgia Meloni dovr� mangiare la �torta dell’umilt�, e sar� una premier quanto meno indebolita. Non che perdere per la prima volta una regione sia poi cos� importante ai fini del governo nazionale. Ma quel senso di invincibilit�, di donna sola al comando, con cui ha finora riempito la scena politica, ha un bisogno continuo di vittorie per alimentarsi.

Schlein e l’asse con il M5S: funziona? E chi comanda?

Elly Schlein ha strappato perfino la bandiera del Pd, le primarie, pur di fare l’alleanza con Conte, concedendogli la candidata presidente. Ha rinunciato anche al �campo largo�, visto che un pezzo di Pd, Calenda, Renzi e perfino Rifondazione hanno deciso di ballare da soli. La Sardegna pu� perci� diventare una penultima spiaggia per la segretaria. Se il suo schieramento vince d� s� un colpo alla destra, ma rafforza pure la pretesa di Conte di guidarlo anche alle prossime politiche, e gli regala il primo governatore regionale. Se perde, ha esaurito ogni possibile strategia elettorale. E non potrebbe neanche dire che � colpa di Soru perch� — come lui stesso le ha ricordato — l’alleanza Pd-M5S ha finora comunque perso ovunque, dalla Lombardia al Molise. Ps: tra quindici giorni c’� l’Abruzzo.

Conte, la puntata sulla ruota di Cagliari

Sulla ruota di Cagliari Giuseppe Conte ha molto da guadagnare. Una vittoria della Todde sarebbe un passo importante nella scalata alla guida dell’opposizione, e la prova che � buona la sua strategia: s� ai voti del Pd, no a qualsiasi concessione sulla linea politica o sulle poltrone. Si metterebbe ipso facto alla pari con la Schlein, pronto a provare lo storico sorpasso alle prossime europee sull’onda dell’entusiasmo. E se invece perdesse? Per lui non sarebbe poi cos� grave. I Cinquestelle vengono sconfitti alle regionali da quando esistono (in Sardegna cinque anni fa non arrivarono al 10%), non � quello il loro habitat naturale. E poi potrebbe sempre recriminare sul Pd: la responsabilit� della sconfitta � loro, hanno dentro una quinta colonna, come ti puoi fidare di quelli?

Perch� Salvini potrebbe guadagnare da una sconfitta

Pi� complessa la situazione di Matteo Salvini. Le cose gli stanno andando male negli ultimi tempi, con la Meloni che lo bullizza e i governatori del nord che gli stanno addosso; al punto che, paradossalmente, una sconfitta del centrodestra in Sardegna lo rilancerebbe. Sarebbe per lui infatti facile dare la colpa alla premier, che ha voluto disfarsi di Solinas per metterci un fratello d’Italia. Soprattutto perch� potrebbe rivelarsi decisivo proprio il voto degli autonomisti, suoi alleati, delusi dalla defenestrazione del loro capo e attratti da Soru che fa i comizi in sardo. Controindicazioni di una sconfitta: rischierebbe l’accusa di �tradimento�. E l’insuccesso tirerebbe la volata per le Europee a Tajani, che gi� gli insidia il secondo posto nel centrodestra.

Il test dei consensi per Tajani

Forza Italia, data per morta con Berlusconi, sta vivendo a sorpresa una seconda giovinezza. Fenomeno singolare, che dice molto sull’anomalia della coalizione di �destra-centro�: di una componente moderata c’� un bisogno vitale. Il vero rischio per gli azzurri, galvanizzati dal loro primo congresso senza Silvio, � per� proprio di accontentarsi di esistere, congratulandosi l’un l’altro per lo scampato pericolo. Per molti elettori Forza Italia potrebbe diventare una �seconda scelta�, il partito che voteresti se il tuo non ci fosse, ma mai la prima scelta. In Sardegna conteranno dunque per Tajani le percentuali del suo partito: per vedere se quel grande spazio elettorale che dice di aver individuato tra FdI e il Pd � un mare navigabile o un deserto dei tartari.

Calenda e Renzi a caccia di un miraggio

Calenda e Renzi, ex gemelli siamesi del Terzo Polo, ora solo fratelli coltelli, si sono buttati entrambi sotto le insegne di Renato Soru. E che altro potevano fare, dopo che la Schlein si era messa nelle mani di Conte? Stasera al solito faranno i conti per vedere chi � meglio dell’altro, e quanto sono rispettivamente vicini al fatidico 4%, quorum decisivo nel voto del prossimo giugno. Ma se Soru arriva terzo, il loro risultato non avr� nessun effetto politico. Se non quello di confermare che la pretesa di costruire un polo alternativo sia al centrodestra sia alla sinistra � un miraggio. Finch� la loro navigazione rester� divisa � pi� che altro un cabotaggio, che rischia di buttare a mare qualche milione di voti alle europee.

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24 febbraio 2024 (modifica il 24 febbraio 2024 | 21:27)

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