Il Papa con i pazienti del Bambino Gesù: «Le cure non siano privilegio». Gli abbracci e l'autografo sulle mani
Nell'aula Nervi in Vaticano l'udienza dedicata a medici, pazienti e familiari dell'ospedale pediatrico di Roma. Francesco ancora raffreddato affida la lettura del suo messaggio a monsignor Ciampanelli
Un sabato mattina dedicato ai bambini. In Vaticano, Papa Francesco ha salutato con grande tenerezza, oltre 200 piccoli pazienti accompagnati dai genitori, in cura all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nell'udienza a loro dedicata nell'aula Nervi.
Bimbi e familiari, tra i quali molti stranieri provenienti dalle «periferie del mondo» dove non avrebbero possibilità di cura o di assistenza a causa delle guerre in atto: Ucraina e Gaza in primo luogo.
L'autografo con il pennarello sulle mani dei bimbi
Francesco nonostante la sofferenza per gli strascichi del raffreddore, sulla sedia a rotelle, è sceso in platea ad abbracciare i bambini e con empatica tenerezza per le vicissitudini dei piccoli pazienti ha chiacchierato con loro, li ha abbracciati, poi, in un giocoso gesto nel linguaggio dei piccoli, ha scritto il suo nome - con un pennarello nero - sulla mano di alcuni di loro. «Non mi sono ripreso e non posso leggere il messaggio alla comunità del Bambino Gesù, ma lo farà monsignor Ciampanelli per me» e dopo i saluti, ha passato la parola per la lettura del suo messaggio a Filippo Ciampanelli della Segreteria di Stato.
I progetti e la formazione
Sono oltre 300 ogni anno i pazienti accolti a titolo umanitario dall'ospedale che è anche coinvolto in progetti di cooperazione internazionale in 18 Paesi per la formazione di personale sanitario e per la prestazione di interventi di alta specializzazione. All'inizio dell'udienza un gruppo di 50 bambini ha accolto il Pontefice srotolando uno striscione con lo slogan «Vite che aiutano la vita», che accompagna le varie iniziative che caratterizzano il 2024 come «anno del dono». Dopo la lettura del suo intervento Papa Francesco ha salutato anche il presidente del Bambino Gesù Tiziano Onesti, la duchessa Maria Grazia Salviati, erede della famiglia fondatrice dell'ospedale, e quindi i piccoli pazienti e i loro familiari. Una rappresentanza di pazienti, infine, ha offerto al Pontefice un cesto con i pensieri scritti per lui da bambini e ragazzi ricoverati nelle varie sedi del Bambino Gesù.
«Offrite il meglio anche ai più fragili»
«La scienza, e di conseguenza la capacità di cura, si può dire il primo dei compiti che caratterizza oggi l'ospedale Bambino Gesù. Essa è la risposta concreta che date alle accorate richieste di aiuto di famiglie che domandano per i loro figli assistenza e, ove possibile, guarigione - ha precisato il Pontefice nel messaggio affidato alla lettura di Ciampanelli - L'eccellenza nella ricerca biomedica è dunque importante», ha osservato Francesco che ha incoraggiato «a coltivarla con lo slancio di offrire il meglio di voi stessi e con un'attenzione speciale nei confronti dei più fragili, come i pazienti affetti da malattie gravi, rare o ultra-rare». «Non solo, ma perché la scienza e la competenza non restino privilegio di pochi, vi esorto - ha aggiunto - a continuare a mettere i frutti della vostra ricerca a disposizione di tutti, specialmente là dove ce n'è più bisogno, come fate ad esempio contribuendo alla formazione di medici e infermieri africani, asiatici e mediorientali».
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