Marquez-Ducati come Hamilton-Ferrari. Ma per Bagnaia è più difficile digerire la scelta: sarà l'avversario peggiore

diGiorgio Terruzzi

Marc sarà il peggior avversario possibile per Pecco (che ha vinto già due titoli), punta al nono Mondiale per eguagliare Valentino Rossi. Diversa la situazione Leclerc-Hamilton

Le mosse speculari. Ducati che punta su Marquez rimanda alla scelta Ferrari di ingaggiare Hamilton. Campioni dal passato eroico, portatori di un futuro colmo di attenzioni e promesse. Popolarissimi e pesanti sul fronte della personalità, dunque affascinanti al punto da spingere i vertici di entrambe le aziende verso l’accordo. A costo di creare una correzione di rotta non proprio gradita da chi in queste squadre già c’è, al netto delle dichiarazioni di facciata.

Leclerc ha accettato l’arrivo di Hamilton (con probabile ritocco dell’ingaggio), e intanto sta facendo il possibile per accrescere il proprio ruolo, ponendosi come leader interno per contrastare le abilità politiche del suo prossimo compagno. Per Bagnaia la questione è un po’ diversa. Intanto è il campione del mondo in carica, titolo bissato nel 2023. Ed è in lizza per il tris mentre mancano due terzi di gare alla fine di questo campionato. Trovare Marquez al suo fianco significa subire una imposizione ingrata perché, implicitamente, indicherebbe una mancanza di tutela per il pilota plurititolato che leader, in Ducati, è da tempo.

Pecco avrebbe preferito prolungare la convivenza con Bastianini; avrebbe forse digerito senza entusiasmi l’arrivo di Martin (escluso e deluso dalla Ducati); è costretto a mostrare un mezzo sorriso — un po’ come ha fatto Leclerc — per salvare una forma che maschera il proprio disagio. Ma sì, perché Marc, un amico di Bagnaia non è affatto. Anzi: è un fenomeno famelico che ha in mentre di allungare la serie dei titoli vinti (otto, uno in meno di Valentino, per dire…) senza un solo complimento disponibile. La certezza di passare alla squadra ufficiale nel 2025, gli darà ancora più foga per complicare la vita a chiunque, Bagnaia soprattutto, da qui a fine stagione. 

Anche perché Martin, al comando della classifica, pilota Aprilia nel 2025, è ipotizzabile che non venga sostenuto al massimo da Borgo Panigale, per di più guidando per il team Pramac, in odore di diventare squadra satellite della Yamaha. Ducati sta già dominando la scena; Pecco sta offrendo ennesime prove di consistenza. Un binomio italiano da libri di storia che ha dato una svolta sul fronte della popolarità all’intero Motomondiale in una fase critica. Evidentemente non basta a soddisfare le ambizioni del marchio. Pecco troverà nel box, a quanto pare, il peggior avversario possibile, determinato e attrezzato per rubargli la scena. Non proprio la prospettiva ideale per chi ha dato e sta dando di tutto e di più alla Casa, alla causa.

6 giugno 2024

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