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di Mario Sensini
Il debito pubblico italiano non è più il più costoso d’Europa. Nel 2023, secondo le stime della banca centrale locale, l’Ungheria ha pagato interessi sul debito pari al 4,3% del prodotto interno lordo ungherese. Stando ai calcoli di Bloomberg, invece, l’anno scorso l’Italia ha sborsato oneri pari «soltanto» al 3,8% del pil, comunque più della Grecia (3,5%), della Spagna (2,4%) e della Polonia (2,1%).
Gli oneri di servizio dei debiti pubblici sono cresciuti in tutto il mondo a causa dei rialzi dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali. In Italia, per esempio, gli interessi sull’enorme debito di quasi 2900 miliardi sono saliti nel 2023 a 78 miliardi di euro e, stando alle stime della Nadef, dovrebbero sfondare i 100 miliardi nel 2026. In confronto, in termini assoluti, il debito pubblico ungherese costa molto meno: fra gennaio e settembre, il governo di Budapest ha dovuto versare ai sottoscrittori dei suoi titoli di Stato solo 6,6 miliardi di euro (2500 miliardi di fiorini nella valuta locale). In termini relativi, se cioè paragonato al pil, il debito ungherese è diventato però più pesante di quello italiano.
di Mario Sensini
Nell’ultimo anno, infatti, Budapest ha dovuto collocare sul mercato debito in gran quantità per sopperire al blocco del trasferimento dei fondi Ue , deciso dalla Commissione a causa del mancato rispetto delle norme sullo stato di diritto da parte del governo di Viktor Orbán. Gran parte delle emissioni sono state indicizzate all’inflazione che l’anno scorso in Ungheria si è attestata mediamente intorno al 18%, al di sopra del livello dell’eurozona. Da qui il conto molto salato per le casse pubbliche di Budapest che dovrà versare anche nel 2024 interessi pari al 4,2% del pil. Quest’anno, però, andrà peggio anche all’Italia che, secondo le previsioni contenute nella Nadef, dovrà sborsare per onorare il debito pubblico circa 89 miliardi, pari - anche in questo caso - al 4,2% del pil.
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03 gen 2024
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