Nessun accordo. E nessun pranzo a tre. Se Palazzo Chigi ha smentito di aver messo a tavola i leader della coalizione di governo, � perch� non � bastato un vertice nelle stanze della presidenza del Consiglio per dipanare la matassa delle elezioni Regionali e riportare la quiete tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A tre giorni dalla consegna dei simboli e dopo giorni di scontro, con il fantasma di una spaccatura del centrodestra che aleggia, Matteo Salvini sarebbe ormai rassegnato a rinunciare al suo candidato in Sardegna, ma chiede una contropartita adeguata, sulla quale la quadra ancora non si trova.
Elezioni Regionali, Salvini potrebbe cedere sulla Sardegna ma vuole sbloccare Zaia: il possibile compromesso
Il faccia a faccia a Palazzo Chigi tra i leader del centrodestra � stato piuttosto teso (nonostante le smentite)

Ed � scontro sul terzo mandato dei presidenti di Regione. La Lega ha provato a forzare la mano, buttando sul tavolo delle trattative una proposta di legge per �valorizzare il lavoro svolto dai governatori� che, se approvata, consentirebbe a Luca Zaia di correre per la presidenza del Veneto anche nel 2025. Una mossa tattica per blindare una regione del Nord molto ambita da Giorgia Meloni, la quale infatti � categoricamente contraria a concedere il terzo mandato prima delle Europee. Anche perch� in Veneto vuole insediare il �suo� Luca De Carlo, che � di Belluno.
Giornata lunga e nervosa, per i �big� del governo. Giornalisti appostati sotto Palazzo Chigi e un via vai di leader e ministri in piazza Colonna. Il vertice tanto atteso inizia al mattino e in Parlamento si diffonde la voce che la premier abbia convocato i suoi vice per sbrogliare il groviglio delle Regionali e studiare la strategia per le Europee. Ma no, non � cos�, assicurano i collaboratori di Meloni, l’incontro c’� e i ministri anche, per� al centro della discussione ci sono la questione migranti e la situazione internazionale, con i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina.
E le regionali? Anche di quello in realt� hanno discusso i leader a margine del vertice su migranti e politica estera. Per un paio d’ore la notizia del pranzo con la premier rimbalza sui siti dei principali quotidiani, finch� Palazzo Chigi su richiesta del capo del governo smentisce il lunch e assicura che una via d’uscita sul caso Sardegna si trover�. A ruota anche la Lega fa la sua parte per assicurare che �non c’� stato alcun pranzo di Salvini con altri leader� e che non ci sono stati �incontri per parlare di amministrative�.
Il tentativo di spostare l’attenzione da un problema politico che da settimane tiene sulla graticola la leader e la destra di governo per� non riesce. In Parlamento tutti sanno che il faccia a faccia Meloni-Salvini-Tajani sulle Regionali c’� stato e non � andato bene. Confronto a dir poco schietto, il cui esito � stato per� interlocutorio. Serviranno altre telefonate e forse un altro vertice la prossima settimana per sbloccare il braccio di ferro, che non riguarda solo le regionali. Salvini (non da oggi) rimprovera alla premier di �avere troppo potere�. E Antonio Tajani da giorni deve difendere la casella della Basilicata dalle mire della Lega: �Vito Bardi non si tocca�.
Ieri pomeriggio il tam tam parlamentare accreditava la notizia che il governatore sardo Christian Solinas sarebbe stato convinto da Salvini a fare un passo indietro oggi stesso. Ma i dirigenti pi� vicini a Giorgia Meloni smentiscono: �Siamo in stallo, � ancora tutto fermo�. Dove fermi, per gli esponenti di FdI, vuol dire che il candidato per la guida della Sardegna resta il politico scelto dalla premier. E cio� il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, il quale domani ufficializzer� la discesa in campo.
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12 gennaio 2024 (modifica il 12 gennaio 2024 | 07:12)
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