Juan Jesus ha reagito alla sentenza della Procura federale con un messaggio silenzioso ma carico di significato. Ha cambiato la foto del suo profilo Instagram mettendo un pugno chiuso: simbolo universale di resistenza civile, soprattutto contro atti di razzismo. � il simbolo del Black Power, il movimento nato in Usa negli Anni Sessanta per difendere i diritti civili degli Afro-Americani. Divent� ancor pi� celebre quando Tommie Smith e John Carlos lo mostrarono in mondovisione sul podio di Citt� del Messico alle Olimpiadi del 1968, durante l’esecuzione dell’inno statunitense.
Il Napoli sulla sentenza Acerbi: «Siamo basiti, il colpevole è quindi Juan Jesus?»
Il club di Aurelio De Laurentiis replica con decisione alla sentenza della Procura federale: �Non aderiremo pi� a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, le faremo da soli�
Il Napoli che in questa vicenda, per volere dello stesso giocatore, si era tenuto distante, non ha potuto fare a meno di commentare una sentenza che certamente ha colto tutti di sorpresa, visto lo svolgimento della fase di inchiesta con le audizioni di entrambi i giocatori. �Il signor Acerbi non � stato sanzionato� comincia cos� il comunicato del Napoli, che entra nel merito e soprattutto stabilisce che in virt� di questa decisione della procura federale �non aderir� pi� a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione�.
Ecco poi il cuore del disappunto del club partenopeo: �A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non � ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilit� di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva � preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “� sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte...dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perch� non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perch�, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione � stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor pi� basiti�.
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26 marzo 2024 (modifica il 26 marzo 2024 | 19:09)
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