Liguria verso il voto: Orlando si scalda, a destra ipotesi civico
Prima data utile 26-27 ottobre oppure a novembre. La maggioranza uscente a caccia di una figura condivisa
L’impressione è che paradossalmente solo Toti sarebbe stato immediatamente pronto a correre per il mandato alla guida della Regione Liguria, ma non avrebbe mai potuto. Dopo il suo arresto ai domiciliari nell’inchiesta per presunte tangenti e dopo le dimissioni, con conseguente apertura delle urne anticipata in autunno rispetto alla scadenza naturale di giugno 2025, sia il centrosinistra sia il centrodestra non sembrano avere un candidato disponibile ad affrontare una campagna elettorale praticamente già cominciata per la conquista di una Regione che, nei prossimi anni, dovrà gestire finanziamenti per opere pubbliche da oltre 10 miliardi di euro.
Dopo i due mandati consecutivi conquistati da Giovanni Toti, il secondo nel 2022 con oltre il 56% dei voti, il centrosinistra da tempo sembra aver puntato ufficiosamente sull’ex ministro Andrea Orlando. Fondatore del Pd, spezzino, Orlando ha una caratura persino sovrabbondante rispetto a quella necessaria, ma se per la segretaria Elly Schlein le prossime elezioni sono «un’ occasione per le forze alternative alla destra», è scontato immaginare che il partito più importante dell’opposizione chieda ad Orlando di fare la sua parte. «Vediamo la coalizione che cosa decide», dicono deputati vicini ad Orlando che due settimane fa, a chi gli chiedeva se scendesse in campo nella sua regione, rispondeva: «Vedremo se me lo chiederanno». Aggiungendo, però, che: «Se emerge una candidatura che riesce ad unire più della mia, sarò il primo a sostenerlo».
Interviene anche Matteo Renzi il quale ora annuncia che Italia Viva «starà insieme per le Regionali, anche in Liguria», con il centrosinistra. Tramontato il nome del vice ministro Edoardo Rixi, genovese coordinatore del Carroccio in Liguria, anche il centrodestra non sembra avere ancora un rappresentante in grado di prendere il testimone lasciato da Toti e scongiurare una sconfitta che sarebbe ancor più pensante se si replicasse in Umbria ed in Emilia-Romagna. Dicono si punti ad un personaggio della società civile. Quando tornerà libero dai domiciliari, come è possibile dopo le dimissioni, Toti non potrà candidarsi per il terzo mandato (vietato), ma potrà fare campagna elettorale con la sua lista che, infatti, ha già mutato nome da «Cambiamo con Toti presidente» a «Lista Toti Liguria».
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