Dimissioni Toti, la Lega: «Tentativo di sovvertire il voto popolare». Calenda: «Indegno di uno Stato di diritto»

diCesare Zapperi

La scelta del governatore ligure è considerata una forzatura da diverse forze politiche. Nel mirino l'inchiesta della magistratura

Le dimissioni di Giovanni Toti dalla presidenza della Regione Liguria hanno scatenato le immediate reazioni del mondo della politica. La prima arriva dalla Lega attraverso una nota ufficiale: «In Liguria siamo di fronte all’ennesimo tentativo di sovvertire il voto popolare usando inchieste e arresti. La Lega non si fa intimidire e i cittadini sapranno rispondere democraticamente riconfermando il centrodestra che ha rilanciato la Regione da tutti i punti di vista». 

«Toti è un nostro avversario. La valutazione sulla sua gestione è negativa. I profili di conflitto di interessi sono quanto di più estraneo alla prassi di Azione si possa immaginare. Ma forzare le dimissioni di un Governatore attraverso l'imposizione di misure cautelari a pioggia è indegno di uno Stato di diritto. Così come indegno è usare le inchieste come fondamento di un confronto politico. Non è stata un bella pagina per la democrazia italiana». Lo dichiara il segretario di Azione, Carlo Calenda.  

Per Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra «Le dimissioni di Toti erano un atto politicamente dovuto per il fallimento delle sue politiche che hanno portato la sua Regione a vedere compromessi diritti e prestazioni essenziali: dalla sanità pubblica al trasporto con una forte aggressione all'ambiente. Ora rimaniamo uniti per vincere le elezioni e per costruire una Liguria rispettosa del territorio, dell'ambiente della partecipazione e della democrazia. Una delle regioni più cementificate che deve invece pensare a tutelare la sanità pubblica, il trasporto pubblico, difendere e potenziare le aree protette e rilanciare l'economia guardando alle grandi sfide della transizione verde che deve essere sostenibile dal punto di vista sociale ed economico per le imprese». 

Intanto, già circolano i nomi dei possibili candidati a prendere la poltrona lasciata da Toti. La data ipotizzata per le elezioni è quella del 17 novembre, molto probabilmente in combinata con l'Emilia-Romagna. Sul fronte di centrodestra, il profilo che pare più spendibile è quello di Edoardo Rixi, uomo forte della Lega in Liguria, attuale viceministro alle Infrastrutture (quindi a stretto contatto con Matteo Salvini). Per il centrosinistra, invece, il nome che circola è quello dell'ex ministro pd Andrea Orlando. 

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26 luglio 2024 ( modifica il 26 luglio 2024 | 11:44)

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