Un russo su cinque vuole sapere da Putin quando finirà il conflitto in Ucraina

Le formulazioni sono diverse, ma la sostanza non cambia. La domanda che un quinto dei russi vorrebbe porre al presidente Vladimir Putin è quando e come finirà il conflitto in Ucraina. A rivelarlo è un sondaggio condotto a fine novembre dal Centro Levada, istituto di sondaggi indipendente tanto da essere stato dichiarato dalle autorità “agente straniero”.

Levada ha chiesto ai cittadini della Federazione quale domanda vorrebbero porre al leader del Cremlino in occasione della “linea diretta” durante la quale il presidente russo risponde per ore alle domande di cittadini da tutti gli angoli della Federazione russa.

La maratona cade tradizionalmente nel mese di giugno, ma quest’anno si terrà il 14 dicembre in concomitanza con la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Sarà il primo incontro tra Putin e cittadini russi e stampa nazionale ed estera dall’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina nel febbraio 2022.

Le domande sul conflitto in Ucraina

Il 21 per cento ha chiesto: “Quando ci sarà la pace?”, “Quando finirà l’operazione militare speciale?”, “Quando vinceremo?”, “Che cosa stanno facendo le autorità per porre fine a questa operazione?” e “Quando finirà la mobilitazione?”. Domande che hanno messo in ombra persino le più impellenti questioni economiche. Sintomo di un principio di stanchezza anche in Russia dove l’oleata macchina della propaganda e della repressione stanno tenendo alto il consenso.

Le domande sull’economia

Soltanto l’8 per cento – stando alla rilevazione – vuole chiedere informazioni sulle pensioni, la loro entità e quando i pensionati vivranno bene. Un altro 8 per cento pone quesiti su programmi sociali, alloggi inaccessibili, medicine e istruzione inadeguate, mentre il 7 per cento su salari bassi e miglioramento degli standard di vita.

Il 6 per cento, invece, è preoccupato dall’inflazione, il 3 per cento dei russi dal futuro dell’economia e dello sviluppo della Russia e il 2 per cento vorrebbe soluzioni a problemi locali.

Marginale la percentuale di cittadini russi preoccupati dalla politica estera, dai migranti e dalla corruzione: appena il 3 per cento. Un altro sei per cento invece chiede quando Putin lascerà il potere e che tipo di futuro vede per la Russia.

La “linea diretta” tra Putin e i cittadini

C’è anche un 10 per cento di russi che non vuole chiedere nulla a Putin e che non seguirà la “linea diretta” con lui, e un altro 20% che non è stato in grado di formulare alcuna domanda.

La raccolta delle domande è iniziata lo scorso dicembre attraverso un numero verde gratuito, sms o il sito web Mosca-Putin.ru. Ma, stando al capo del comitato esecutivo del Fronte popolare panrusso Mikhail Kuznetsov, un “gruppo da combattimento” che comprende rappresentanti di tutte le regioni sta setacciando i quesiti per combattere i “falsi” e “le interferenze degli oppositori” ed escludere tutte le domande che “non hanno nulla a che fare con quanto sta accadendo, ma intendono imitare qualcosa o seminare il panico”.