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Le azioni che rendono più del Btp: Intesa, Stellantis e i titoli con i dividendi più alti
A Piazza Affari torna a soffiare il vento dell’alto rendimento. A fine ottobre la cedola del Btp a 10 anni toccava il 5%, massimo dal 2012, ma in poco più di un mese tutto è cambiato. A novembre le Borse mondiali hanno ingranato la marcia chiudendo con un rialzo superiore all’8%. Un’euforia legata al rafforzamento dell’aspettativa che, grazie al rapido calo dell’inflazione verso il target delle banche centrali, il picco dei tassi di interesse sia stato finalmente raggiunto, e nel corso del 2024 Fed e Bce effettuino i primi tagli. Gli operatori scommettono addirittura su 5 «manovre» da parte di Washington e almeno 2 a Francoforte.
Secondo quanto rilevato da Bloomberg rispetto all’attuale livello del Fed Funds Rate del 5,50%, Morgan Stanley prevede un livello del 2,375% nel 2025, Goldman Sachs del 4,25% e Ubs del 2%. Sembra passato un secolo dal simposio statunitense di Jakson Hole quando la frase «Higher for longer» pronunciata da Jerome Powell, fece gelare il sangue agli investitori di tutto il mondo. Ora la narrazione è completamente diversa, e anche i falchi più indomiti, iniziano a battere in ritirata. E mentre le Borse salgono, altrettanto velocemente scendono i rendimenti dei titoli di Stato: quasi 100 punti base per il Btp a 10 anni, oltre 70 per il T-Bond sempre sulle scadenze lunghe. In questo contesto gli investitori iniziano a riorganizzare il portafoglio per il 2024 e non possono che mettere nel mirino le società esposte al ribasso del costo del denaro e quelle che offrono rendimenti del dividendo interessanti. Non sono poche le aziende che presentano entrambe le caratteristiche, soprattutto in Piazza Affari. Utilities ed energia sono i settori più sensibili, ma anche il comparto bancario e assicurativo, possono dare soddisfazioni ai propri soci.
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- Btp, salgono i prezzi e calano i rendimenti: ma si può guadagnare lo stesso, ecco come
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