Sarà uno dei poli principali di produzione di idrogeno verde. È la Hydrogen Valley di Modena, che punta a decarbonizzare il trasporto pubblico locale, il trasporto pesante e le aziende energivore come quelle del distretto della ceramica di un territorio a forte vocazione imprenditoriale e che, attraverso il Brennero, è nell’asse verso Paesi, come la Germania, che stanno puntando molto sull’idrogeno anche per alimentare i Tir. Il progetto IdrogeMo di Hera e Snam è partito: ieri è stato firmato il protocollo d’intesa tra la multiutility, che è il soggetto capofila, la società di trasporto del gas guidata da Stefano Venier, l’Enea, il Comune di Modena e altre realtà tra cui Seta, Unimore, Camera di Commercio di Modena, Fondazione Democenter Sipe, Agenzia per l’energia e lo Sviluppo sostenibile (Aess) e consorzio Aree Produttive (Cap).
Idrogeno, al via la Hydrogen Valley di Modena: 400 tonnellate all’anno nel 2026


Investimento da 20 milioni
Il polo, finanziato con 19,5 milioni provenienti da fondi dell’Emilia-Romagna, presente con l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, legati al Pnrr sarà pronto nel 2026 e produrrà 400 tonnellate all’anno. L’investimento complessivo è di 20 milioni e prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico da 6 megawatt. Il parco sorgerà nella discarica esaurita del Comune di Modena post bonifica dell’area e fornirà energia verde per far funzionare un elettrolizzatore che sarà installato su un’area industriale dismessa (in via Caruso). L’elettrolizzatore estrarrà l’idrogeno dall’acqua attraverso l’elettrolisi. Quando non sarà possibile sfruttare i raggi del sole sarà usata l’energia stoccata in una batteria.
Iacono: idrogeno scalabile come il fotovoltaico
«Siamo agli inizi – ha commentato il ceo di Hera Orazio Iacono – ma con gli incentivi anche ai costi operativi l’idrogeno potrà essere uno dei protagonisti della transizione». Secondo Iacono anche l’idrogeno, come è successo per il fotovoltaico, è scalabile. Lo sviluppo della filiera a costi competitivi richiede tempo, ora abbiamo un quadro normativo che dà inventivi sui capex (gli investimenti in capitale, ndr) ma non sugli opex (i costi operativi, ndr). Oggi con gli incentivi capex l’idrogeno costa 10 euro al chilo , se si aggiungessero anche gli incentivi opex scenderemo a 5 euro al chilo. Questo è quello che ci auspichiamo».
Gli energivori
Attenzione per lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno green è stata manifestata dal settore industriale locale, con particolare riferimento ad automotive e aziende cosiddette «hard-to-abate» del distretto ceramico, per la decarbonizzazione dei processi produttivi. Piero Ercoli, direttore Decarbonizzazione di Snam, ha detto che nel 2024 sarà lanciato un market test per vedere come reagirà il tessuto industriale e calare nella realtà territoriale il progetto, che ha attratto l’interesse dell’industria e del terziario». Fondazione Democenter Sipe si impegnerà a coinvolgere i segmenti di mercato interessati, la Camera di Commercio promuoverà proposte progettuali e linee di sviluppo strategiche, mentre il Consorzio Aree Produttive potrà concorrere all’analisi delle aree oggetto di intervento. Nel frattempo, Unimore, con un pool di ricercatori, svilupperà il centro di eccellenza interdipartimentale dedicato all’idrogeno (H2 MO.RE).
Tpl e trasporto pesante
L’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena potrà rifornire l’azienda di trasporto pubblico locale Seta, che con fondi del Pnrr ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus. La possibilità di alimentare a idrogeno alcuni autobus della flotta Seta e Tper, nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, risponde all’esigenza di rendere sempre più sostenibile la mobilità nell’Emilia-Romagna. Le aziende di trasporto pubblico locale si sono già impegnate per convertire parte della loro flotta a idrogeno, che rispetto all’alimentazione elettrica, grazie a una maggiore autonomia, è ritenuto più idoneo ad alimentare mezzi a lunga percorrenza giornaliera, in particolare autobus che percorrono linee extraurbane. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha detto che se l’obiettivo è fornire idrogeno per il Tpl, in prospettiva la produzione servirà anche per l’AutoBrennero «Abbiamo la richiesta di altri soggetti a nord di Modena che vogliono potenziare il loro impianto. Il tema sono i grandi mezzi, stiamo lavorando anche in quella direzione».
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12 dic 2023
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